giovedì, Giugno 19, 2025 Anno XXI


C’è molto del deja vù in questa domenica romana che definisce in maniera inequivocabile chi sia la seconda forza del campionato visto che, realisticamente, contro l’Inter di quest’anno sembra non essercene per nessuno.
Alla disperazione sportiva, perdere un derby fa sempre comunque molto ma molto male, dalla quale eravamo cercati di uscire con il calambour della pisciata collettiva dentro al fontanone del Gianicolo, era poi seguita la designazione del Lione quale avversaria di CL che aveva contribuito a fornire un altro scenario fosco per il futuro giallorosso di breve medio periodo.
Sembrava che a rimorchio di questi due fatti “importanti”, per dirla alla Spalletti, la Roma avesse compromesso in maniera definitiva il percorso di quest’anno.
La squadra invece ha dato un segnale importantissimo, rispondendo sul campo con una prestazione di grande carattere e di grande intensità, scacciando con grande prontezza i fantasmi che erano calati su Trigoria appena sette giorni fa.
Sappiamo ora che ragionevolmente ce la giocheremo fino alla fine, consci del fatto che nessuno che ci incontrerà nel prosieguo del campionato se la porterà da casa.
In alto i cuori e fuori la fiducia!
Parlavamo di già visto perché questa è stata una settimana importante anche per CdR. Solo chi soffre poi riesce a trovare energie per risorgere.
Infatti, e chi ci segue sin dall’inizio lo ricorderà, la nostra voce ha cominciato a manifestarsi sul web all’indomani di quel maledetto 14 maggio in cui la Lazio porto a casa il suo secondo scudetto.
Sembro quello un tentativo temerario ma vincemmo la scommessa che si concretizzo prima nella “scucitio magna” e poi in un semestre di festeggiamenti e in anni di grande successo tra le realtà giallorosse in rete.
Fedeli alla nostra tigna romana e stradarola, proprio nella settimana post derby abbiamo mostrato di strafregarcene dando alla luce il prodotto di uno dei progetti che all’inizio sembravano tra i più irrealistici per un sito fatto da dilettanti tifosi per i fratelli nella fede giallorossa.
Il nostro primo libro, che speriamo primo di una collana lunghissima, è stato presentato durante il convivio pre natalizio dell’Associazione che c’è stato venerdì.
Non si tratta, e lo diciamo senza sussiego, del solito libro autoreferenziale di una tifoseria che celebra se stessa.
Si tratta di un libro sulla storia di Roma. Su quella storia minore fatta di personaggi che hanno visto i loro nomi rimbalzare da una zona all’altra di un quartiere, entrando nel mito e nell’immaginario collettivo.
Protagonisti mitologici dei racconti del bar o dell’oratorio, visti dagli spalti di legno di un campo polveroso o dalle sedie sgangherate di un palazzetto. Piccoli grandi eroi che abbiamo voluto consegnare alla gloria imperitura di questa città che li amerà fino a quando anche uno solo dei suoi abitanti li ricorderà con l’intensità con cui li ha descritti la penna sapiente penna di Claudio D’Aguanno.
Sappiamo bene che considerare questa pubblicazione un traguardo sarebbe un errore gravissimo che noi non commetteremo, rimanendo trasparenti e gratuiti, fruibili da chiunque sia romanista e voglia solo venirci a trovare digitando l’url del nostro sito.
E in questa settimana di passione e di grande stimolo al contrattacco, non vogliamo dimenticare la tragedia, quella si vera, di due famiglie che hanno visto uscire di casa due ragazzi di diciassette anni per andare ad allenarsi e se li sono ritrovati davanti senza vita su un freddo tavolo della morgue.
La tragedia di queste persone, a cui CdR invia le condoglianze più sentite, ci deve far riflettere sulla responsabilità che gli adulti dovrebbero sempre avere nei confronti dei minori senza mai dare nulla per scontato.
Sarà il magistrato che accerterà la dinamica dei fatti luttuosi, ma rimangono per noi inspiegabili le ore, e non i minuti, che sono passati tra quello che è successo e il momento in cui ci si è resi conto che c’era qualcosa che non andava.
Ci è sembrato chiudere con il ricordo di questi due giovani calciatori perché, anche se abbiamo sportivamente sempre odiato la loro maglia, e continuiamo a farlo, ci affratellavano i sogni e la passione per il calcio.
Addio ragazzi.
Ed è a voi e ai vostri cari che oggi dedichiamo il nostro consueto
Ad maiora