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Undici tifosi sono finiti in carcere per le violenze all’interno e all’esterno dello stadio di ‘Via del Mare’ dopo la gara del 16 giugno scorso. Tra loro anche un ultras palermitano

Lecce, 6 luglio 2013 – Sono undici gli ultras arrestati dalla polizia di Lecce responsabili delle violenze all’interno e all’esterno dello stadio di ‘Via del Mare’ dopo la partita del 16 giugno scorso contro il Carpi che decretò la mancata promozione in serie B dei pugliesi.

La giornata ebbe un bilancio pesante, nove agenti di polizia feriti, un fotografo di un quotidiano locale picchiato brutalmente, un fuoristrada della polizia dato alle fiamme, lanci di pietre contro le auto delle forze dell’ordine, numerose delle quali subirono danni. Sono stati 13 in tutto i provvedimenti restrittivi emessi dal Gip di Lecce Giovanni Gallo su richiesta del sostituto procuratore Massimiliano Carducci, due arresti non sono stati eseguiti per dubbi sulla corretta identificazione dei destinatari.

Gli arrestati hanno tra i 23 ai 42 anni, e molti di loro sono ultras leccesi già sottoposti a provvedimento di Daspo. Per tutti l’accusa è’ di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, incendio, violazione dell’articolo 6 quater della legge sulle manifestazioni sportive e violenza privata. L’obbligo di dimora è stato disposto per l’autore dell’aggressione ad un fotoreporter. Tra gli arrestati spicca il nome di un palermitano di 23 anni, appartenente al gruppo Ultras Palermo Curva Sud.

Intanto La Lega Pro ha deciso di assegnare un riconoscimento allo steward di Lecce che ha “difeso” gli spogliatoi. “Marco, lo steward, ha dato una grande prova di coraggio e attaccamento al calcio – ha affermato il presidente di Lega Pro, Mario Macalli – e vogliamo consegnargli un riconoscimento, che è anche un modo per ringraziarlo”. La cerimonia avverrà nel corso della presentazione dei calendari, in programma ad agosto.

La giornata di guerriglia ha portato pesanti sanzioni per il Lecce calcio decise dal giudice sportivo della Lega Pro: quattro gare effettive a porte chiuse e 15mila euro di ammenda.

[Fonte: Quotidiano Nazionale]

Per Corederoma
Paolo Nasuto