Indagati 6 ultras. La violenza il loro credo, in casa oggetti pericolosi
Categorie FaceBookScritto da Paolo Nasutomartedì, 2 Luglio alle ore 09:49
Come ogni altro articolo di tale risma, l’invito è sempre quello di fare attentamente la tara a quanto ivi affermano. I sequestri della digos e le conseguenti conferenze, hanno sempre un po’ il sapore del processo in contumacia, i verdetti successivi della magistratura puntualmente rivelano la pochezza e l’uso mediatico-promozionale delle stesse. Aspettiamo gli sviluppi.
Mazze, catene, fumogeni, petardi, articoli di giornale che parlano delle loro ‘gesta’, come se fosse qualcosa di cui vantarsi. Sono impiegati, rappresentanti, tecnici, alcuni vivono ancora con i genitori, altri da soli, altri ancora sono sposati. Conducevano una specie di doppia vita, una apparentemente normale, l’altra, totalmente votata alla violenza, fine a sè stessa. Tutti i reati che hanno commesso, hanno l’aggravante di essere stati commessi nell’ambito di eventi sportivi.
La Digos, coordinata dal dirigente Marcello Pedrotti ha effettuato sei perquisizioni domiciliari a carico di sei ultras appartenenti alla frangia estremista della tifoseria cittadina.
Sequestrato diverso materiale che servirà agli inquirenti per le indagini: 94 torce da stadio, 40 bombe carta, 3 razzi nautici da segnalazione più diverse armi bianche improprie: coltelli a serramanico, tirapugni, catene, un bastone telescopico, una mazza da baseball, una cintura di pelle con borchie metalliche.Sequestrati anche numerosi indumenti, le ‘divise’ dell’ultras violento: passamontagna con ricamata sopra la scritta ‘ACAB’ (all cops are bastars – tutti i poliziotti sono bastardi), felpe nere col cappuccio (mephisto) che lascia scoperti solo gli occhi. Un particolare inquietante: tra il materiale sequestrato c’è anche una sorta di giuramento tra gli appartenenti al gruppo, in cui una donna (l’unica tra gli indagati) giura fedeltà e devozione ai compagni con parole abbastanza pesanti tipo ‘giuro sulla morte di tutti gli sbirri che amerò eternamente il mio gruppo di ultras’.