sabato, Aprile 20, 2024 Anno XXI


da corriere.it

Muore a 49 anni l’ex attaccante di Fiorentina e Milan, da tempo malato di Sla. Ha lottato fino alla fine

Stefano BorgonovoFIRENZE – Addio a Stefano Borgonovo, 49 anni, ex attaccante di Fiorentina e Milan. Era da tempo malato di Sla, ha lottato fino all’ultimo. E fino all’ultimo ha cercato di accendere i riflettori sulla condizione dei malati di Sla, che lui chiamava scherzosamente «la stronza». La Nazionale giocherà contro la Spagna, per la Confederations Cup, con il lutto al braccio in suo ricordo; è stata fatta anche richiesta di un minuto di silenzio prima del match.

Il 5 settembre 2008 Borgonovo ha annunciato di essere malato di sclerosi laterale amiotrofica. La notizia raggiunse presto anche il ritiro della Nazionale, che era impegnata nella preparazione a due incontri di qualificazione ai Mondiali di Calcio del 2010. Da allora ha creato una Fondazione che ha raccolto fondi per la ricerca. Lui stesso in carrozzina è sceso più volte in campo insieme alla sua inseparabile compagna Chantal. Il mondo del calcio è in lutto per il calciatore che insieme all’amico Roberto Baggio a Firenze con la maglia viola ha formato per anni la coppia «B2» tanto amata dai tifosi della Fiorentina. «Voglio ricordarlo come quando in semifinale della Coppa Campioni segnò contro il Bayern Monaco – dice l’ex portiere Giovanni Galli – Ho pensato che Stefano fosse immortale, per la sua forza, la sua determinazione, per il suo stare attaccato alla vita. Purtroppo non è così, ma di immortale ha lasciato la sua lotta e il suo grande messaggio». Tre anni fa gli era stato consegnato Fiorino d’oro di Firenze, la sua massima onoreficenza: «La città piange Stefano Borgonovo. Con lui se ne va un amico, un campione, un fiorino d’oro, ma soprattutto un grande Uomo. Un abbraccio a Chantal, Andrea, Alessandra, Benedetta e Gaia», scrive il sindaco Matteo Renzi su Facebook.

Dal Milan arriva il cordoglio. «Il campione di Giussano resterà sempre con noi. La sua scomparsa di oggi ci fa stringere alla moglie Chantal e ai figli Andrea, Alessandria, Benedetta e Gaia, una splendida famiglia. Forza e dignità, tutto questo è stato Stefano e tutto questo sono stati i suoi cari». Stefano era un grande amico di Carlo Ancelotti, di Mauro Tassotti, di tutto il Milan. «Tutta Fondazione Milan ha lavorato e lavorerà ancora con Chantal, per fare ancora di più oggi che Stefano non sarà più fisicamente con noi. L’eroe di Monaco di Baviera (suo il gol decisivo per la qualificazione alla Finale di coppa dei Campioni del 1990 contro il Bayern), è diventato un esempio di vita. Tutte le visite di Roberto Baggio, di Pippo Inzaghi, di David Beckham, di tanti altri non sono state inutili. Sono state vita. Vita vera, vita sentita e vissuta. Fino in fondo. Ciao Stefano! Ciao Caro! Sempre con Te!».