venerdì, Maggio 09, 2025 Anno XXI


Primi provvedimenti per le violenze dopo la mancata promozione in B: la polizia questa mattina ha fermato un ragazzo di Mesagne che ha preso a sassate un poliziotto e denunciato altri due aggressori. Il sindaco: “Il Comune parte civile contro i facinorosi”

È giunta portando con sé un arresto e due denunce l’alba del day after per il Lecce Calcio e i suoi tifosi, cui in serata si è aggiunto il verdetto del giudice sportivo della Lega Pro che ha condannato il Lecce a giocare 4 gare a porte chiuse e a pagare un’ammenda di 15.000 euro.

L’arresto e le denunce sono i primi provvedimenti “per differita” di una serie che si preannuncia lunga, alla luce delle centinaia di filmati che gli agenti della Digos stanno visionando nel tentativo di identificare le persone che, dopo il triplice fischio dell’arbitro che ha sancito il pareggio col Carpi e dunque la mancata promozione in B dei giallorossi, hanno prima invaso il campo e poi scatenato la guerriglia all’esterno del Via del Mare.

Le immagini catturate dalle telecamere di sicurezza, e rimbalzate sul web dai primi minuti successivi alla gara, sono infatti nitide e consentono di risalire senza troppi dubbi agli autori di gesti dal chiaro sapore di reato, applicando la normativa che consente l’arresto non nell’immediata flagranza ma anche nelle 48 ore successive agli episodi contestati, reintrodotta dal Pacchetto sicurezza del 2010. Il primo fermo è scattato a tarda notte e riguarda un giovane nato a Mesagne, V. C., 27 anni, residente a Erchie, in provincia di Brindisi, che avrebbe lanciato sassi contro un poliziotto. Per ora sono due le persone denunciate a piede libero, entrambe con l’accusa di lancio di materiale pericoloso: sono un uomo di 33 anni di Surbo e un diciannovenne di San Cesario, comuni salentini.

Gli episodi di violenza, però, sono tanti e si sono consumati sia all’interno che all’esterno del Via del Mare. I primi a trasformarsi in vittime della rabbia di un gruppo di tifosi delusi scesi dalla Curva Nord sono stati gli steward che sono riusciti ad evitare l’ingresso degli aggressori negli spogliatoi. Le riprese video ne mostrano bene i volti e i loro nomi corrono di bocca in bocca tra i più assidui frequentatori dello stadio. Altre persone da identificare sono poi quelle che hanno scagliato una bomba carta contro il Pajero del commissariato di Nardò, che ha preso fuoco, e lanciato fumogeni e sassi contro gli agenti, ferendone tre.

Solo a tarda ora, dopo che i gruppi di tifosi trasformati in teppisti erano stati dispersi le due squadre sono state fatte allontanare dal campo sportivo, dove erano state trattenute per motivi di sicurezza. Altri tifosi giallorossi, tuttavia, sono riusciti ad avvicinarsi all’autobus del Lecce, gridando insulti contro i giocatori e chiamandoli mercenari. Forte l’amarezza del sindaco di Lecce, Paolo Perrone, accanito sostenitore della squadra cittadina, che ha bollato come “vergognosi” i gesti di “pochi facinorosi, che infangano il volto della città”, annunciando che il Comune ha intenzione di costituirsi parte civile in un’eventuale procedimento giudiziario contro coloro che saranno identificati come responsabili dei disordini. Il lavoro della Questura, del resto, prosegue a ritmo serrato. I volti dei protagonisti degli scontri hanno già un nome e al primo fermo potrebbero presto seguirne altri.

[Fonte: La Repubblica]

Per Corederoma
Paolo Nasuto