CONVALIDATO IL D.A.SPO. I 13 ULTRAS LANCIANO UN APPELLO ATTRAVERSO LA RETE
Categorie FaceBookScritto da Paolo Nasutolunedì, 10 Giugno alle ore 12:44
La segnalazione per il provvedimento D.A.SPO. (Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive) nei confronti dei 13 ultras tifosi della squadra Real Avola è stata convalidata con obbligo di firma, nonostante, a detta degli ultras avolesi, siano state presentate memorie difensive al Questore, al Procuratore della Repubblica e al G.I.P.
E’ per questo motivo che il gruppo degli ultras, insieme ad altri sostenitori, stanno facendo girare attraverso la rete internet il presente manifesto. Una sorta di appello alla cittadinanza.
«”Abbiamo tenuto un comportamento tutt’altro che civile, abbiamo cercato di provocare la rissa con i rosolinesi, abbiamo offeso le forze dell’ordine con cori e in fine abbiamo forzato un lucchetto“. Se in questo paese inseguire una passione senza far del male fisico o morale a nessuno e a niente causa “fantasie che volano libere” così le avrebbe definite Vasco, allora siamo davvero alla frutta.
Se l’Avola sportiva non si muoverà a nostro favore, se l’Avola sportiva non dirà quanto sa, se l’Avola sportiva non alzerà la testa… allora avrete semplicemente fatto il giochetto di qualcuno. Allora noi chiuderemo con il calcio ad Avola, morirà una passione. E non perchè non ci assumiamo le nostre responsabilità ma proprio perchè ce le siamo assunte sin da subito, nell’immediatezza dei fatti, a differenza di molti che ancora oggi non hanno il coraggio di dire la verità, e non di coprire. Non è quello che vogliamo.
Non vogliamo essere coperti da nessuno. Tutti sapete cosa è successo quella domenica, ovvero: 13 ragazzi che si sono visti la partita dietro la RETE DEI CAVALLI fatta a recinzione (a norma?), con circa 10 poliziotti, mentre 700 persone dalla tribuna hanno potuto appurare il tutto. Tutta la violenza di cui ci accusano, tutti i disordini che abbiamo recato, tutti i cori contro la polizia. E’ tutto falso!
Come sa bene la società del Real Avola, così come lo sanno i custodi, i giocatori under 12, under 16, under 18, amatoriale, campionati cittadini, terza categoria. Così come lo sa chiunque negli ultimi 7 anni abbia frequentato il secondario. I 700 tifosi presenti, tutti sanno a cosa serviva la porta di ferro lasciata aperta. Bene, noi confidiamo nella giustizia, ma ancor prima confidiamo nell’UOMO, confidiamo nella sua LEALTA’, nella sua ONESTA’. Confidiamo semplicemente nel fatto che non c’è una sola persona che possa definire violento ciò che noi, con sacrifici, abbiamo costruito in 5 anni. Siamo i fautori dell’azionariato popolare, siamo quelli che per la città di Avola ci siamo sempre stati, confidiamo che forse non è come è facile pensare, ovvero che “la gente si fa i cazzi suoi“, no! Confidiamo sul fatto che forse su qualcuno possiamo ancora contare. Contrariamente, abbiamo chiuso con AVOLA, anche perchè noi ci abbiamo sempre messo la faccia, su tutto, anche ora. Ma adesso siamo noi ad avere bisogno di voi, abbiamo bisogno del sostegno della nostra città, aiutateci a far emergere la verità.»