martedì, Aprile 30, 2024 Anno XXI


da romanews.eu

Alla vigilia del match con il Napoli, l’allenatore della Roma Aurelio Andreazzoli incontra i giornalisti nella sala stampa del centro sportivo Fulvio Bernardini per la consueta conferenza. Le dichiarazioni integrali dell’allenatore giallorosso, trascritte fedelmente (parola per parola) ascoltando l’audio della conferenza.

Aurelio AndreazzoliDomani praticamente un’amichevole e poi un impegno quasi estremo. Viene la tentazione di tenere a riposo qualche giocatore, però è anche l’ultima in casa contro un’avversario di prestigio… Come si trova il giusto equilibrio?
Non è facile, in effetti ti ritrovi combattuto a dover fare delle scelte, che sono logiche… Vabbè anche uno squalificato che è Francesco e questo già ci indirizza in qualche maniera. E poi devi fare i conti con quelle componenti che tu hai detto: vogliamo cercare di vincere come sempre, particolarmente davanti al nostro pubblico; vorremmo chiudere in bellezza questo campionato togliendoci una soddisfazione contro un’avversaria di assoluto rispetto. Però è chiaro che il pensiero va anche a domenica prossima, ma come avevo già detto in precedenza questa partita, come quella di Milano, erano necessariamente propedeutiche alla gara del 26, anche questa è una considerazione da fare. Non ho deciso ancora niente, veramente, stavolta. O per lo meno ho un’idea, ma devo ancora verificarla, non è semplice prendere queste decisioni in questo caso.

I giocatori non convocati sono recuperabili per domenica prossima?
L’incognita è solo riguardo la gara di domani, se domani non succede niente i non convocati oggi… Noi speriamo di avere tutto il gruppo a disposizione, ma senz’altro i non convocati oggi lo saranno… Forse solo Stekelenburg è l’unico fuori da questo ragionamento.

Prima di iniziare la sua avventura in panchina disse che sapeva dove mettere le mani. Può dirci una delle cose in cui non è riuscito a mettere le mani? Quanto c’è ancora da mettere le mani su questa squadra per l’allenatore che arriverà?
Lo ho già detto sabato scorso: speravo di incidere molto di più di quello che ho inciso sulla continuità di questa squadra e invece, prutroppo, abbiamo avuto, nella mia gestione, due ricadute che non mi sono piaciute affatto, dico due perché non ci metto il Chievo, mi riferisco a Palermo e Pescara. Mi fa piacere, vuoi anche svelare  il successore? Lo stai cercando è cronaca?Lo avete trovato? Vi siete dimenticati anche che questa squadra ha ancora un allenatore, anche se non è menzionato e non è contemplato, ma ha ancora un allenatore con pieni poteri e tutti i diritti che gli dà la carica, però mi sembra che sia già spostata la mira da tempo da parte vostra.

Visto che la Roma ha un’allenatore, questo allenatore si confermerebbe, come ha detto lei un po’ di tempo fa?
Anche questa è nuova, perché non ho mai risposto…

Una volta lo ha detto che si confermerebbe…
Appunto, mi costringete a ripetere sempre le stesse cose, io lo faccio per educazione, ma mi annoio a rispondere sempre alle stesse domande. No non mi riconfermerei perché mi sento incapace! (Ride) Stavolta voglio cambiare: ti pare che vengo qui e dico che no non mi riconfermerei o sì? Secondo te posso dire il contrario?

Magari ha già parlato con la società…
Questi sono affari nostri.

E’ qui da tempo, ieri Osvaldo ha parlato di un gruppo che, probabilmente, dovrà ripartire da zero, nonostante due anni di lavoro, quale è il gap più grande che ha la squadra a livello strutturale? Dove andrebbe lei a incidere sulmercato dovendo fare una scelta sola?
Me ne sono accorto, ma non lo dico a te.

Vuole analizzare, visto che è un uomo della società, l’ultimo biennio della Roma? Una società che cambia 4 allenatori,eventualmente col suo successore, non destabilizza il gruppo? Non è penalizzante per una società che sbandiera grandi obiettivi ricominciare da capo?
Ricominciare da capo è sempre penalizzante per tutti, in qualsiasi tipo di lavoro, bisogna vedere se c’è da farlo, questa è una valutazione tua, non è la mia per esempio, non credo sia nemmeno quella della società. C’è da continuare un percorso, come abbiamo sempre detto, che è stato tortuoso e non si può negare o, per lo meno, al di sotto delle aspettative generali. Però da qui a ricominciare da capo… Credo sia un’esagerazione.

Lei vede una continuità?
Assolutamente, anche una continuità importante, come tutte le situazioni in evoluzione vanno corrette, ma speriamo che ci sia da correggere meno possibile e di riuscire a correggere le situazioni che la società riterrà opportuno.

Questi mesi da allenatore della Roma sono stati anche una vetrina. Prenderebbe in considerazione offerte per altre panchine?
Io faccio questo mestiere, credo di saperlo fare bene e di avere l’esperienza giusta per fare tutto quello che mi si potrebbe prospettare, compreso quello che hai detto te, o qui o altrove. Oppure posso fare quello che ho sempre fatto, ma come vi ho già detto il mio destino ce l’ho chiarissimo e lo controllo e lo decido io.

Può dare un voto a questo campionato della Roma? Si aspettava un campionato così mediocre?
Mediocre secondo me non è la giusta valutazione. Insufficiente, ma mediocre no, perché poi si sono viste anche buone cose, nella prima fase di Zeman con un gioco spumeggiante, poi ci sono state delle difficoltà che ci hanno portato agli eventi che tutti quanti abbiamo visto, ce l’abbiamo messa tutta, abbiamo ritrovato un po’ di continuità, siamo riandati vicino agli obiettivi e ne abbiamo uno a cui hanno concorso tutti molto importante davanti tra una settimana, che potrebbe cambiare completamente l’aggettivo che tu hai usato, la parola mediocre. Io ho detto sufficente, ma la stagione potrebbe diventare buona, se abbiamo la fiducia anche di aspettare una settimana magari e se siamo fiduciosi che questo obiettivo si possa raggiungere, come lo siamo noi. Noi siamo molto fiduciosi.

Ha detto che si confermerebbe e che sa fare bene il suo lavoro, poi che il campionato non è mediocre, ma che non è stato buono…
Ho detto sufficiente, ma potrebbe diventare buono perchè se vai in Europa e vinci la Coppa Italia.

Lei lo trova sufficiente, altri insufficiente, non crede che tra le sue dichiarazioni ci sia una discrepanza?
Io no. Nemmeno mezza.

Alla sua prima conferenza fece capire quanto era felice di essere in questa posizione.
Quale?

“Godo” o qualcosa del genere.
Ma ancora godo: lo sai cosa sto facendo? Sto allenando la Roma, una delle società più importanti al mondo, come faccio a non goderne? Sono rammaricato di non riuscire a dare tutto quello che vorrei, ma lo sport abitua a queste cose. Però godo ancora.

Quale è la cosa più bella di allenare la Roma? E quale lato negativo eviterebbe?
Il lato negativo non te lo dico, quello positivo, che spesso condivido con i miei collaboratori, come ieri sera per esempio, è quando vado in giro per la città: l’affetto che la gente mi riserva, non i romanisti e basta, come è successo ieri sera, ma anche i nostri avversari della partita del 26, che naturalmente non mi augurano di vincere, ma mi testimoniano un affetto che non pensavo di arrivare ad ottenere. Questo è quello che mi piace di più in assoluto e in tutti i posti dove vado, sia i ragazzi giovani che le persone anziane. Questo mi inorgoglisce e significa che quello che mi ero preposto il primo giorno a Roma Channel l’ho ottenuto, quando chiedevo partecipazione alla gente, l’ho ottenuto: me l’hanno data alla grande e di questo sono più che orgoglioso e li ringrazio tutti, naturalmente.