domenica, Luglio 06, 2025 Anno XXI


Questo articolo, tradotto dal quotidiano francese Liberation, è una delle poche voci sensate su quanto accaduto durante i festeggiamenti per il titolo del PSG. Chi segue un minimo il movimento ultras francese, e spesso anche questo sito, sa a quali e quante porcate siano soggetti gli ultras francesi, per non parlare di quelle applicate ad hoc sugli Ultras del PSG, che spesso partono in trasferta con regolari biglietti e vengono fermati durante il viaggio, o davanti allo stadio, dalla polizia, la quale impedisce loro di assistere alla partita. O vogliamo parlare delle assurde norme che il PSG impone ai tifosi ospiti, che vanno ben oltre le disposizioni di legge? Sarebbe ora che qualcuno fermasse questi assassini del calcio di oggi, che dietro il paravento dei loro petroldollari instaurano negli stadi autentiche dittature, con le autorità compiacenti.
Nicolas Hourcade è un sociologo presso l’Ecole Centrale de Lyon. Ci parla degli scontri che si sono verificati Lunedi notte al Trocadero, durante la festa che celebrava il titolo del Paris Saint-Germain, e, in particolare, analizza il rapporto tra gli ultras e la gestione del club parigino.
Come analizza gli scontri che hanno avuto luogo Lunedi notte al Trocadero?
Ciò è dovuto ad una combinazione di diversi fattori. Da un lato, la cerimonia è stata probabilmente non perfettamente organizzata. In secondo luogo, vi è una situazione di tensione tra il club e alcuni dei suoi sostenitori. Infine, come spesso accade a Parigi, gruppi esterni sono spesso infiltrati sul momento, come quelli che si possono trovare spesso, per esempio, sugli Champs-Elysées. Inoltre la pericolosità dell’evento è stata sottovalutata, sia da parte del governo, sia dal club. E ‘sempre facile dirlo col senno di poi, ma questo insieme di problemi ha poi portato ai disordini.
Gli ultras PSG. Chi sono?
Questa è una galassia composta da gruppi molto diversi, che non hanno tutti le stesse esigenze o modalità d’azione simili. Alcuni, come la “Libertà per gli abbonati” collettivo non erano presenti al Trocadero. Altri, tra cui gli ex di turno Auteuil, erano lì. La copertura mediatica di Lunedi notte ha sottolineato, ovviamente, che gli ultras stanno causando guai. Anche se ciò è vero solo in parte, quanto successo rafforzerà la politica del PSG che dice che non è possibile interagire con gli Ultras. E ‘un peccato, perché tra questi tifosi, alcuni – non tutti – hanno posizioni costruttive. Inoltre, l’incapacità della squadra di impegnarsi con questo segmento è una delle ragioni delle tensioni nel Trocadero. Che l’atmosfera , fino a pochi anni fa al Parco dei Principi, non era buona, è indiscutibile. Ma il PSG si comporta come che questo tipo di pubblico non sia mai esistito, e tratta ultras e hooligans sullo stesso piano.
Non si parla più di rivalità fra le tribune Auteuil e Boulogne, che ha segnato per anni la storia del club …
Tra gli ultras storicimolti si sono definitivamente allontanati dal seguito della squadra. Per quanto riguarda gli scontri tra Auteuil e Boulogne, essi sono fortemente diminuiti e hanno luogo lontano dagli stadi. Tra gli estremisti che continuano a sfidare la politica del club, ci sono alcuni vecchi nemici di ieri che si trovano coinvolti nella stessa lotta.
Si ha l’impressione, quando si parla di sostenitori PSG, che non c’è via di mezzo tra il pubblico di oggi – consumista e ammaestrato, e di ieri, spesso troppo razzista e violento.
Infatti, è una visione manicheista delle cose. Da un lato, ci sono quelli che dicono che era meglio prima, e che c’era più atmosfera. Dall’altra parte, ci sono coloro che credono che la situazione sia migliorata e che la violenza è scomparsa. Come se avessimo la possibilità di scegliere tra un pubblico di consumatori iper-controllati e tifosi razzisti e violenti. La domanda è come costruire degli stadi popolari e ferventi di passione. Altra moda ,oggi, è quella di lodare il modello tedesco. Faremmo bene ad assecondare la nostra di realtà. La sfida è: come conciliare nella miglior maniera possibile la libertà individuale dei supporters ed esigere da loro, dopo avergli dato dei diritti, anche dei doveri. Non dispero a pensare che questo sia possibile.

[Fonte: Liberation.fr, traduzione e adattamento Stefano Severi]

Per Corederoma
Paolo Nasuto