lunedì, Maggio 06, 2024 Anno XXI


da romanews.eu

Alla vigilia del match con il Milan, l’allenatore della Roma, Aurelio Andreazzoli, incontra i giornalisti nella sala stampa del centro sportivo Fulvio Bernardini per la consueta conferenza.

Aurelio AndreazzoliVolevo chiederle se si è chiesto, è riuscito ad avere una risposta sul fatto che questa squadra non riesca ad avere una continuità di gioco e se magari possa  dipendere dal fatto che spesso si cambia il sistema di gioco?
Beh, una continuità di risultati non direi, perché noi abbiamo fatto, mi riferisco al mio periodo, abbiamo fatto + 9 sulla Lazio + 1 sul Napoli + 11 sull’Inter, se sbaglio di 1 o 2 correggetemi, -1 sulla Fiorentina – 4 sul Milan, che sta andando a mille, -3 rispetto all’Udinese che ha fatto sette vittorie consecutive, non penso sia un andamento così negativo come si vuol far sembrare, altrimenti hanno avuto un andamento negativo anche tutti gli altri e invece, giustamente, si parla di Milan, Fiorentina, Udinese con toni entusiastici.  Riguardo al sistema di gioco spesso mi è stata attribuita sagacia per l’utilizzo di diversi sistemi di gioco, o lo mettiamo tra gli elementi positivi o tra quelli negativi: decidiamo una volta per tutte, altrimenti si dimostra di non avere molto equilibrio e credo che l’equilibrio in tutti i campi sia una componente importante.

Io mi riferivo anche al fatto che ci sono state prestazioni come quella di  martedì o come quella col Pescara in cui la squadra non ha avuto la concentrazione giusta  poi, quando si affrontano squadre di cui si parla in termini entusiastici come la Fiorentina, la concentrazione c’è?
Sono storie  diverse, te le riassumo. Malissimo col Pescara e lo abbiamo detto, con la Fiorentina abbiamo vinto e ho preso titoloni, la squadra ha preso titoloni, abbiamo perso col Chievo facendo una buona gara, una gara che dovevamo fare contro una squadra difficile e io la metterei tra le gare che potevano darci qualcosina di più sotto l’aspetto del punteggio, perché meritavamo chiaramente di vincere, ma non l’abbiamo fatto. Le valutazioni nella prima erano unanime e serie nelle altre due le valutazioni sono state diametralmente opposte dalla valutazione che tu hai fatto e che è stata fatta in generale.

C’è uno scherzo del destino in questo calendario. Domani sera lei affronterà il Milan di Massimiliano Allegri e all’ultima c’è  il Napoli di  Walter Mazzarri, che le contendono al panchina. Le piacciono questi due allenatori, cose ne pensa?
Molto, io credo che sia l’identikit ideale dell’allenatore, del mio allenatore ideale. Tutti e due hanno dimostrato qualità in tutti i risultati, ma l’hanno dimostrata durante tutta la loro carriera partendo dal basso, facendo gavetta e dimostrando in ogni posto dove hanno lavorato le loro qualità che si sono dimostrate sempre positive, quindi ho un giudizio molto positivo. Hanno sempre fatto molto bene, non vedo perché non dovrebbero far bene in una piazza come quella della Roma.

Ha spesso ripetuto che la squadra non è al cento per cento, ci sono alcuni giocatori che non stanno benissimo, ci sono alcune assenze in questa partita. Non c’è il rischio, per come si è messa la classifica, che la squadra pensi troppo alla Coppa Italia, vista la difficolta di arrivare al quinto posto che garantirebbe l’Europa League, rispetto alla Coppa Italia che la garantisce?
Noi siamo stati fuori dall’Europa League 4-5 volte, poi ci siamo rientrati e poi abbiamo riparlato di Champions, se vi ricordate. Non siamo fuori giochiamo ancora per un piazzamento che è ideale e, per avere un piazzamento ideale, si deve passare attraverso due gare che conosciamo, difficili, ma che conosciamo, quindi dobbiamo fare il massimo per questo, poi chiaramente sono propedeutiche alla gara a cui facevi riferimento, perché dobbiamo arrivare nella condizione migliore possibile sia sotto l’aspetto fisico che mentale e sotto l’aspetto mentale ci arrivi bene solo ed esclusivamente col supporto delle prestazioni precedenti, fisiche chiaro che lavoreremo in maniera particolare facendo molta attenzione a tutti i particolari per presentarci al meglio possibile.

Hai preso la Roma in una situazione molto  particolare, sia per te che per la squadra. Hai mai avuto l’impressione, naturalmente a  posteriori, di aver fatto qualche mossa solo per dimostrare quanto eri bravo?
Io non ho bisogno di dimostrare quanto sono bravo, non ne ho la necessità, ho un’età e un curriculum che mi consente di essere fuori da quest’ordine di idee. Ho pensato a volte di aver fatto una mossa che potevo evitare, ecco ero convinto che fosse ma poi magari anche gli eventi, mi riferisco per esempio a Udine tolsi dal campo Totti e, nel momento in cui è stato tolto dal campo, abbiamo subito il pareggio e lo avrei voluto rimettere subito dentro, ma sono gli eventi che ti condizionano. Però altre volte ho fatto cose che voi avete giudicato in modo eccellente, anche troppo, e altre volte ho fatto cose che magari proseguo, che sai se avessi la penna in mano sarebbe facile per me non sbagliare nemmeno una mossa, ma io la penna in mano non ce l’ho e devo agire prima che gli eventi accadano e quindi è un po’ diversa la questione. Non ho mai voluto dimostrare, non ce l’ho per carattere, ma non ho questa necessità professionale.

Dopo la partita col Chievo, Baldini ha detto, stiamo diventando la squadra delle occasioni perse. Secondo lei è un problema di personalità della squadra o magari ci sono delle carenze tecniche, dei giocatori sono stati sopravvalutati magari, cioè perché la Roma è la squadra delle occasioni perse?
Abbiamo già risposto a questa domanda qui. Quella è stata una gara interpretata bene contro un Chievo che ha fatto bene il lavoro che doveva fare, lo ha fatto chiuso. Posso garantire che, se Osvaldo al primo tempo avesse avuto la buona sorte di mettere dentro la palla, se Destro  avesse messa dentro quella di testa nel secondo tempo, saremmo qua a fare tutti  commenti opposti completamente a quelli che abbiamo fatto, così è il calcio e in quella gara credo che ce l’abbiamo messa tutta, i ragazzi ce l’hanno messa tutta non siamo riusciti un po’ per la bravura del Chievo, per qualche carenza nostra perché potevamo fare chiaramente anche di più.

Contro il Chievo l’unico cross dalla bandierina che ha prodotto un’azione da gol è stato battuto da Miralem Pjanic, premettendo che Totti ha dei piedi fantastici e tutti li conosciamo, non sarebbe più logico far battere a Pjanic tutti i calci d’angolo da sinistra?
Sì, è una considerazione giusta. E’ anche vero che Francesco ha fatto assist vincenti da calcio d’angolo tante volte. Domenica non siamo stati precisi, è vero, è una considerazione precisa, ricordo che contro il Genova abbiamo subito 8 calci d’angolo nel primo tempo e ne abbiamo fatto una storia su quegli 8 calci d’angolo che ci hanno messo in un’apprensione particolare. Noi domenica ne abbiamo battuti 18 a favore e non siamo stati né bravi, né fortunati a sfruttarli al meglio, però è stata una carenza, una delle carenze alle quali facevo riferimento prima.

Lei prima ha parlato di Allegri e Mazzarri come allenatori che le piacciono. Perchè dovrebbero lasciare la champions e venire a Roma?
Giratela a loro.

Se Allegri le chiedesse perchè venire e perchè no, cosa risponderebbe?
Allegri non può fare una domanda così. Ai giochi non rispondo.

Come si affronta questo finale di campiomato sapendo che le sue quotazioni scendono ogni giorno?
I bookmaker inglese mi danno come il piu probabile, loro che fanno valutazioni oggettive. Io non sono qua a cercare una riconferma, sono già riconfermato per lavorare per questa società, devo portare avanti un lavoro per un’obbiettivo. Il mio destino lo decido io e le risposte eventualmente le do io, la società mi ha chiesto di salvare una stagione e rivalutare gran parte dei nostri calciatori, invece bisogna cercare di portare su entusiasmo e non ci sono riuscito, probabilmente perchè non c’erano le componenti adatte, ma i numeri erano da fenomeno fino a martedi mattina, mentre erano numeri normali e ora sono spariti di nuovo. Lunedi sono stato accostato a Capello, ma ci siamo già dimenticati tutto, questo non è un problema per me, vorrei vincere la Coppa Italia per dare soddisfazioni alla società, ai tifosi e per dimostrare che con la tranquillità le cose vanno meglio.

Luis Enrique ha terminato settimo in classifica…
Scusami, ti interrompo: parlami del paletto ad oggi della mia storia.

Parliamo di quest’anno, era un discorso di valutazione generale. La sua gestione parla di 10 punti dal terzo posto e a 2 dal quinto, possiamo definire questa squadra non all’altezza per andare in Europa?
Oggi non siamo in Europa, quindi non siamo attrezzati, può essere che tra due domeniche o il 26 potremmo entrare in Europa con merito.

I punti che lei ha fatto sono 2 in più di Zeman e lui è stato esonerato. Non è una media punti di cui si può vantare. Dato che lei ha avuto tante esperienze a Trigoria, cosa direbbe a un nuovo allenatore per essere vincente a Roma?  
Addetto Stampa: non è più accetabile un’altra risposta sull’argomento allenatore futuro.

Il Milan?  
E’ una buona squadra, squadra giovane, con grandi interpreti. Hanno intrapreso un nuovo corso molto interessante, giocano bene e, oltre alla qualità, hanno tanta voglia di fare. Una squadra molto difficile.

Qualche giorno fa ha detto “sono stanco di sentire che sono un fenomeno e il giorno dopo non lo sono più”. Mi aiuta a trovare la definizione di una squadra che fa imprese e poi cade rovinosamente?
Non credo siamo caduti rovinosamente, mi costringete sempre a ripetere le stesse cose. Devo ridire che la gara di martedì è normale contro una squadra che si è difesa benissimo, potevamo esprimerci meglio, non ci siamo riusciti e abbiamo sbagliato 4-5 occasioni da gol. Poi non rimane una partita disastrosa, ma una partita di calcio che ci dispiace di non aver vinto, è la stessa risposta di prima.

In prestazioni come quella col Pescara e il Chievo si è sentito tradito dai calciatori o ritiene di condividerle con loro?
Le responsabilità me le assumo, spesso gli allenatori colpevolizzano i giocatori perchè la colpa è dei giocatori. No, la colpa prima di tutto è dell’allenatore, perchè può sempre fare qualcosa di più. Poi non è detto che, se la squadra gioca male, lo fa per danneggiare qualcuno. Non mi sento tradito.

Che differenza ha il Milan del girone di andata con quello del girone di ritorno e se le squadre che occupano quelle posizioni le meritano e se vuole fare un’analisi generale?
La classifica dice sempre la verità, anche dopo 10 partite, dopo 36 partite la classifica esprime la certezza.