sabato, Luglio 12, 2025 Anno XXI


Il Parlamento è pronto a legiferare in materia, allo studio una normativa relativa agli impianti sportivi da costruire o ristrutturare. No alle speculazioni edilizie.

Legge sugli stadi, avanti tutta. “Dobbiamo dimostrare che questa volta non ci faremo paralizzare dai veti, dopo due fallimenti riusciremo a farla… “. Parola di Dario Nardella, deputato Pd, braccio destro di Matteo Renzi, ex vicesindaco e assessore allo sport di Firenze. E’ lui infatti che sta lavorando a una normativa invocata dal mondo del calcio e che nelle ultime ore ha incassato l’importante apertura del Presidente del Coni, Malagò.

“Dobbiamo affinare i contenuti tecnici che presenteremo non appena depositeremo il progetto di legge. Poi potrebbero bastare pochi mesi al Parlamento per l’approvazione se vi sarà la volontà e la collaborazione di tutte le forze politiche” – ha assicurato Nardella al ‘Corriere dello Sport’.

E sottolinea: “Lavoriamo a una legge che riguarda la realizzazione e la ristrutturazione di tutti gli impianti sportivi medio-grandi e non solo degli stadi di calcio. In questo modo offriamo ai Comuni uno strumento utile a tutto il mondo dello sport che vuole investire, creando le condizioni per un rilancio economico e di posti di lavoro. Vogliamo consentire tempi brevi e procedure semplificate a favore dei privati a condizione che sia chiara e indiscutibile la pubblica utilità delle opere da realizzare”.

Poi Nardella avvisa tutti: “Per riuscire nell’intento porte chiuse alle speculazioni private. I criteri che permetteranno al privato la realizzazione degli impianti non potranno prescindere dall’equilibrio economico-finanziario. Le opere aggiuntive e collegate all’impianto sportivo dovranno essere solo quelle strettamente necessarie a bilanciare l’investimento del privato. In questo modo eviteremo secondi fini di semplice lucro che non abbiano a che vedere con l’interesse della collettività.

Insomma non potremo permettere che, per realizzare uno stadio, usufruendo di vantaggi amministrativi e tempi ridotti, si realizzino palazzine o quartieri interi. Il modello a cui ci siamo ispirati in via teorica è quello che stiamo sperimentando a Firenze con il sindaco Renzi e quello già realizzato a Torino con il Juventus Stadium”.

Poi spiega: “Una garanzia in questo senso potremo darla con l’introduzione di uno strumento già presente nelle leggi italiane che è quello del project financing appunto. Il soggetto privato che realizza l’impianto sportivo di proprietà grazie all’autorizzazione dell’Ente locale, godrà della sua utilizzazione e dei proventi conseguenti solo per un tot di anni sufficiente ad ammortizzare l’investimento e poi lo restituirà all’Ente stesso”.

Nardella rassicura tutti sui tempi: “L’indicazione è quella di una procedura unificata che potrebbe portare ad una riduzione del 30% rispetto a quelli necessari con le leggi attuali”.

E infine ammette: “L’apertura del Coni è decisiva. Per questo puntiamo con l’onorevole Fossati e tutti gli altri parlamentari che sosterranno la nostra iniziativa ad un’alleanza forte proprio con il Coni, per realizzare una legge che può diventare patrimonio comune e test di collaborazione concreta. Di una cosa sono sicurissimo: questa è l’ultima chiamata, se dovessimo fallire dando ragione a chi dopo due fallimenti si aspetta… il terzo, difficilmente potremmo avere un’altra occasione. Ma resto ottimista e il sostegno convinto del presidente Malagò può diventare davvero la carte vincente”.
[Fonte: Goal]

Per Corederoma
Paolo Nasuto