domenica, Giugno 22, 2025 Anno XXI


Oggi (Ieri, ndR) a Bologna alle 16 è stata conferita la cittadinanza onoraria a Patrizia Moretti, che, per chi ancora non la conoscesse, è la madre di Federico Aldrovandi, ragazzo di 18 anni che la notte del 25 settembre 2005 è stato ucciso a seguito di un controllo di polizia.

Dopo un iter travagliato si è arrivati alla condanna definitiva il 21 giugno 2012 da parte della Corte di Cassazione che ha confermato il reato per i 4 poliziotti (Pontani Enzo, Pollastri Luca, Segatto Monica, Forlani Paolo) di “eccesso colposo in omicidio colposo”

[la ricostruzione dell’intera vicenda si può leggere qua]
Ma oggi a Bologna, oltre alla lodevole iniziativa politica nata dalla volontà del consigliere comunale Benedetto Zacchiroli del Pd, ad accogliere la famiglia Aldrovandi e a tributarne il giusto riconoscimento c’era anche il variegato popolo che frequenta e anima le curve della città. Quella del Bologna calcio (in tutte le sue componenti) e quella della Fosse dei Leoni della Fortitudo.
“Ragazzi” che non hanno aspettato il lungo, tortuoso e polemico iter giudiziario della vicenda per capire dove fosse la verità. “Ragazzi” che, da quando il coraggio di Patrizia le ha fatto denunciare i tentativi di depistaggio dell’indagini attraverso un blog rendendo nota la vicenda oltre i confini ferraresi, hanno saputo da subito come e dove indirizzare la loro solidarietà.

negli anni non hanno fatto mancare la loro vicinanza partecipando più di una volta ad iniziative di solidarietà, memoria e riflessione (questa ne è giusto un esempio)
E la parola “riflessione” non è usata a caso. Perchè il caso Aldrovandi è purtroppo solo uno degli esempi di situazioni dove l’intervento della forze dell’ordine ha portato conseguenze mortali per chi ha avuto la sventura di incrociare quelle che alcuni definiscono troppo frettolosamente “mele marce”. Ora però non è il caso di ricordare le vicende di Gabriele Sandri, di Paolo Scaroni (che per fortuna è ancora con noi), di Stefano Cucchi, e di tante altre situazioni che oltre alle “mele marce” hanno trovato all’interno dei vertici di polizia funzionari di alto grado pronti a depistare, minimizzare, o, addirittura, gettare fango sulla vittima nel maldestro tentativo di screditarla agli occhi dell’opinione pubblica. Ora non è il momento.
Ora, oltre alla felicità per il riconoscimento ricevuto da Patrizia, è anche il momento di dare il giusto tributo a questi “ragazzi”. Alle loro lotte e alla loro capacità di saper prendere una posizione. A volte scomoda, in alcuni casi contraddittoria, ma mai come in questo caso giusta, sacrosanta e doverosa.
Lo striscione “Noi per sempre al fianco della famiglia Aldrovandi” è stato esposto in occasione della partita Bologna-Cagliari del 3 marzo 2013.

Patrizia Moretti e Lino Aldrovandi ricevano l’applauso della piazza

Patrizia Moretti si ferma a parlare con i ragazzi in piazza

[Fonte: Pietralata 16]

Per Corederoma
Paolo Nasuto