domenica, Maggio 19, 2024 Anno XXI


da romanews.eu

Alla vigilia di Palermo-Roma, Aurelio Andreazzoli incontra i giornalisti nella sala stampa di Trigoria. Ecco le dichiarazioni integrali dell’allenatore giallorosso, trascritte fedelmente (parola per parola) ascoltando l’audio della conferenza:

Aurelio Andreazzoli“Scusate il ritardo. I convocati erano pronti, ma abbiamo dovuto declinare Nico Lopez perché purtroppo ha avuto un incidente stamane in allenamento e lo abbiamo dovuto portare a fare degli accertamenti ed è questa la causa del ritardo, vi chiedo scusa. Prima che me lo dimentichi vi buona Pasqua che poi dopo gli animi sono tesi, anche per le vostre famiglie”.

La Roma riparte dopo la sosta, come riparte di solito quando ci si ferma non si sa mai quello che si troverà il giorno dopo in campo?
“Tutte le squadre che hanno dei nazionali hanno delle difficoltà in questi frangenti e li abbiamo avuti anche noi perché non hai il gruppo a disposizione e interrompi i ritmi che rano diventati ideali. E’ un problema un po’ di tutti, siamo abituati e lo sopportiamo. Sono soddisfatto della settimana di lavoro anche se con le negatività che ti ho detto”.

Ieri ci ha colpito la festa per i venti anni di serie A di Totti. Lo striscione “il meglio deve ancora venire” vale anche per la cura Andreazzoli?
“Non c’entra niente, ieri era la festa di Francesco e limitiamoci a quella. E’ stata una bella festa, emozionante in alcuni frangenti, meritatissima e condivisa da chi lavora intorno alla squadra, e quindi è stata molto bella e sentita”.

Pjanic non ha fatto la partitella, ma è convocato, come sta? E’ pronto o ci sono perplessità? Osvaldo, dopo due panchine è pronto a tornare titolare? Oppure il risultato è più importante degli interpreti
“Il risultato è sempre più importante degli interpreti e di chi deve decidere i suoi interpreti. Osvaldo, come i suoi compagni, ha lavorato benissimo durante la settimana e non vedo perché non dovrebbe essere pronto. Per Pjanic è un momento delicato, avevamo il problema della nazionale che è stato superato brillantemente, nel senso che abbiamo avuto la collaborazione da parte della sua nazionale e la ringraziamo per questo. Da quando è tornato stiamo andando con cautela, perché prima vogliamo preservare il calciatore e la sua salute. Ha partecipato a tutto, ma in maniera ridotta”.

Cosa teme di più del Palermo, una squadra che sembra disperata. La Roma è più forte?
“La classifica dice che siamo più forti noi di loro. Siccome io sono vecchio e l’ho detto ai ragazzi ieri, so cosa significa affrontare l’ultima della classe. Credo che non ci siano pericoli, perché i ragazzi hanno coscienza di questo. Se la affrontiamo come se affrontassimo la prima abbiamo buone chance per portare a casa l’intera posta, anche se nel calcio sappiamo che questo non è automatico”.

Abbiamo visto le convocazioni e, per la prima volta da quando è allenatore della Roma, lei ha a disposizione Osvaldo, Totti e Destro. Questo può condizionare le sue scelte oppure il modulo visto contro il Parma, con Totti attaccante più avanzato con due incursori, è il modulo definitivo o quello con cui la squadra si esprime al meglio?
“Noi ne abbiamo cambiati diversi di moduli, cerchiamo di pensare alla nostra fisionomia e a perseguirla nella migliore maniera possibile, ma tenendo di buon conto i nostri avversari perché spesso si tende a dimenticare che ci sono gli avversari. Faremo esattamente alla stessa maniera. Sono contento di avere quasi tutti a disposizione, dispiace per Nico Lopez, mi piace avere tutti con me. Qualcuno aveva timore che non lo portassi e mi ha chiesto espressamente di partecipare alla trasferta. Questo per noi significa che siamo arrivati a buon punto, mi riferisco alla squadra al gruppo alla voglia di partecipazione”.

Si riferisce a Destro?
“Esatto, tanto non ci sono segreti. Lui è un po’ indietro, avrebbe potuto rimanere qui ad allenarsi, invece, gradisce venire con noi e per me è un piacere accontentarlo”.

La Roma va a Palermo con sei diffidati… In vista del derby ci penserà dall’inizio o a partita in corso?
“Questo credo che sia il difetto del nostro ambiente. E’un po’ che sostengo che bisogna pensare ad una gara dietro l’altra. Se cominciamo a fare ragionamenti sui diffidati vuol dire che questa idea non l’abbiamo precisa, quindi questa la vorrei escludere dalle domande”.

Piris e Bradley sono tornati per ultimi. Come stanno, sono pronti per giocare? La Roma ha chiesto la conferenza stampa congiunta con la Lazio, lei avrebbe piacere di farla con Petkovic?
“Avrei molto piacere. Intanto avrei occasione di conoscere la persona in anticipo perché quando c’è la gara i convenevoli sono sempre molto stringati. Invece è una persona che mi piace molto per come si pone, per quello che ha fatto per l’educazione che dispensa in ogni situazione. Può essere una cosa interessante sotto altri punti di vista. Se può servire a stemperare gli animi ben vengano le cose. Non credo che noi avremo animi accessi naturalmente, ma se può servire a dare all’ambiente l’idea che è una partita molto importante – e poi non parlo più di derby -, ma pur sempre una partita di calcio, sarà un vantaggio per tutti. Ci saranno problemi, sarebbe una cosa interessante. Bradley e Piris? Stanno bene. Sono arrivati ieri mattina, sono venuti e poi li abbiamo mandati a dormire per smaltire lo stress di quei viaggi. Stamane erano brillanti”.

Le faccio la stessa domanda che feci qualche tempo fa a Zeman su Osvaldo e De Rossi, specie su De Rossi. Lei nota una differenza di rendimento in nazionale di questo giocatore? E’ così e si è dato una motivazione? E’ in tempo per salvare la stagione?
“La sta salvando e molto bene direi. Dalla Nazionale ho avuto la conferma di un progresso decisivo sia sotto l’aspetto fisico che qualitativo. Nell’aspetto tattico è sempre stato eccezionale per quanto mi riguarda e per quello che ho chiesto a lui. Anche gli altri aspetti li ha dimostrati tutti, ha giocato al fianco di Pirlo nel primo tempo, ha giocato da solo in un centrocampo a tre facendo molto bene quello che gli era stato richiesto. Siamo molto critici verso un giocatore che sta facendo molto bene per me, Daniele è un calciatore che ci ha abituato a prestazioni esaltanti, quello è il nostro target ed è lì che lo vorremmo rivedere, ma non si può schioccare le dita e far sì che questo accada. La condizione morale, fisica e tecnica si era abbassata e la sta recuperando. Per quello che mi riguarda sono più che soddisfatto perché lui sta facendo benissimo quello che io gli chiedo e a sentire le dichiarazioni di Prandelli anche lui lo è”.

Lamela nella sua gestione gioca le sue migliori partite da esterno di centrocampo. Meglio lì dove può avere campo a disposizione o più avanti vicino alla porta?
“Io li metterei tutti vicino alla porta, perché mi piace molto giocare più offensivo possibile, anche se nella valutazioni del sistema di gioco nostro sento parlare spesso di accortezza, anche se i ragazzi sanno che non è così. Se noi andiamo a verificare quale è la posizione media dei nostri quinti, cioè gli esterni che possono essere chiamati terzini ma di fatti è la risultanza della gara che ti dice che calciatori sono e dove vengono usati, andrai a vedere che la posizione dei due quinti è la più alta di tutta la squadra. Se ci aggiungi i trequartisti e la punta centrale, sono cinque calciatori offensivi. Gli altri non è che non partecipano, ma hanno compiti che sono nella nostra idea. Così vale per Lamela che gioca in modo molto offensivo, ma ha capacità come Florenzi, Marquinho e Perrotta di fare la fase difensiva. Marquinho, per esempio, domenica è stato bravissimo perché noi siamo partiti con due trequartisti e una punta, ma di fatto ci siamo trovati davanti un 4-3-3. Mi piace questa duttilità e la capacità di mettersi a disposizione della squadra”.

Io torno su Osvaldo, viene da due panchine consecutive e rischia di partire dalla panchina…
“Sì, ma rischia anche di giocare come i suoi compagni”.

La dichiarazione della sua compagna non è stata smentita: ha detto che Osvaldo ha pensato di lasciare tutto e volare in Argentina da lei? Lei ha pensato che Osvaldo avesse pensato di lasciare tutto e andare via?
“Non mi sono posto la domanda e non ho la risposta”.

Anche io le chiedo di Osvaldo, è in un momento di flessione, ma lei lo difende…
“Lo difendo non perché ho un obbligo, ma perché penso abbia il merito di essere difeso”.

Qualcosa si è rotto e non è un gicoatore da 5,5/6. Secondo lei è un rapporto logoro o è un giocatore su cui lavorare?
“Osvaldo non è forte, è fortissimo e lo ha dimostrato per esempio con l’ultima partita ottima con la Juventus. Chiaro che come tutti ci sono momenti in cui uno non riesce ad esprimersi ai suoi livelli per mille motivazioni, possono essere fisici, personali, di gestione, molti sono i problemi che possono inficiare sul rendimento di un giocatore. Va preso come fisiologico però ti posso dire che si è allenato benissimo tutta la settimana”.

Dodo è un giocatore che può fare la Serie A con la Roma?
“Dodò vi sorprenderà…”

Se lei fosse riconfermato, vorrebbe un rinnovo per Simone Perrotta?
“E’ una “domanda non domanda” perché si fa per ragionare. Io penso che all’interno di uno spogliatoio quando tu riesci ad avere un’alta percentuale di professionalità, di serietà, di partecipazione, di storia anche, credo che disperderla non sia la soluzione migliore. Vale per tutti non solo per Simone, nel suo caso c’è anche un aspetto fisico perché è un giovanotto di… quanti anni ha? 36? Ammazza quanto è vecchio (ride, ndr). Non si direbbe, ci sono le altre componenti che vanno riviste e valutate, principalmente perché a parere mio non è solo l’allenatore a decidere delle situazioni”.

Pensa domani di mettere vicino a De Rossi un calciatore che ha qualità di costruzione di gioco?
“Se io avessi la possibilità di mettere undici di qualità di costruzione di gioco lo farei. Ma è chiaro che devono avere altre componenti, e chi ha qualità di costruzione di gioco è privilegiato, ma questo è richiesto a tutti i giocatori. Una valenza di un passaggio ha uno stesso valore fatto da un terzino o da un trequartista, perché se sbaglia uno o l’altro tutti devono rincorrere la palla. Non è che in Serie A ci sono calciatori di qualità così spiccate e altre che non li hanno. Se possibile tutti gli allenatori vorrebbero calciatori forti, belli resistenti e con gli occhi azzurri da schierare tutti insieme. Io la limiterei questa domanda qui. De Rossi insieme ad un altro di qualità in coppia mi va benissimo, ma tutti quelli che ho in quel ruolo hanno forza e qualità e c’è chi ha preponderante una qualità più dell’altra, se posso le miscelo e le metto tutte insieme”.

Prima ha parlato della consapevolezza delle proprie forze se la Roma gioca da Roma. Cosa la preoccupa del Palermo, la disperazioneo Sannino che, come ha fatto lei, potrebbe motivare la formazione?
“Intanto la qualità del Palermo: nessuno in questa stanza avrebbe preventivato questa posizione ad inizio campionato. Nella mia esperienza ho avuto momenti di grandi difficoltà a livello sportivo e mi sono ritrovato all’ultima spiaggia. Quando sei all’ultima spiaggia, gli sforzi si moltiplicano. Ho letto di madri che sollevano macchine perché sotto c’è un figlio, impensabile che si possa fare, eppure è successo. I messaggi che arrivano da Palermo sono questi: se noi non comprendiamo ciò, andremo ad affrontare una squadra in difficoltà che ha forza dal punto di vista tecnico e che è motivata, possiamo avere difficoltà. Loro hanno preoccupazioni, forza e sono disperati. Un po’ come quando noi abbiamo affrontato la Juventus ed eravamo un po’ disperati”.