lunedì, Maggio 19, 2025 Anno XXI


Si parla di “Stadi senza barriere”, un progetto che la Lega Pro sta cavalcando con convinzione. Poi leggi le modalità di intervento e resti sempre, come dire, un po’ perplesso e mai del tutto entusiasta: per l’eliminazione delle barriere negli stadi, sono previsti contributi dall’Istituto Credito Sportivo.

Del Credito Sportivo ne parlammo marginalmente ai tempi dei lavori iniziali di “Is Arenas”: l’Istituto in questione è un ente pubblico, i suoi soldi quindi sono parzialmente anche i nostri soldi di contribuenti… però poi la gente li prende, li usa e poi dice di aver costruito stadi o strutture con i propri soldi. Questo è solo uno dei tanti aspetti del radioso futuro degli stadi di proprietà: il capitalismo avanzato del futuro, quello che collettivizza le spese e privatizza gli introiti, chiamali fessi!
Anche in questo caso, se ad accollarsi le spese dell’abbattimento delle barriere è il Comune o un altro organismo a carattere pubblico, il contributo è del 1,40%, se invece si riesce a captare un finanziamento privato per tali lavori, il contributo sale al 2%. Scelta ovviamente fatta proprio per incentivare gli investimenti privati, però è comico che se paga il Comune, cioè noi, ci si rimette due volte, se paga un privato non ci si guadagna niente, anzi, lo si incentiva con fondi maggiori, arrivando pure in questo caso a rimetterci.
Un mondo complicato questo della finanza applicata al calcio, un mondo dove spesso si parla di stadi e sicurezza come mezzi di filantropia e progresso civico, perorato caldamente da politica e istituzioni varie, poi gratta gratta e vien fuori che non si tratta d’altro che del solito mondo di sciacalli e squali, e non ultimo di servi che non servono già il popolo ma sono proni alle logiche del soldo e del potere edilizio, finanziario ed economico di varia natura.
Certo se è questa l’anticamera e la grande innovazione degli stadi di proprietà, se stadi di proprietà vuol dire fare i proprietari con i soldi nostri, ne potremmo pure fare senza e tenerci i nostri vecchi gradoni.
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Ics e Lega Pro promotori di una rivoluzione sociale. Un no alle barriere tra le tifoserie.
Raddoppia il contributo in conto interessi per finanziare l’abbattimento delle barriere tra il pubblico e il terreno di gioco negli stadi della Lega Pro.
Grazie ad un convenzione stipulata tra l’Istituto per il Credito Sportivo e la Lega, le società ad essa affiliate e i comuni dove hanno sede gli stadi, godranno di una contribuzione al doppio di quella standard: l’1,40% per gli enti locali e il 2% per i privati, per tutti gli interventi nell’ambito del progetto “Stadi senza barriere”.
Il progetto prevede interventi di abbattimento di tutte le barriere tra il pubblico e gli spazi di attività sportiva e tra i vari settori della tifoseria con l’eliminazione delle cosiddette “gabbie”.
I termini dell’accordo verranno presentati in un convegno dal titolo “Stadi senza barriere, centri di cultura” sabato 9 marzo 2013 al 16.30 presso il Palazzo Ducale di Martina Franca.
Nel corso del convegno verrà illustrato anche il progetto “Stadi Sostenibili” volto a riqualificare e ridurre l’impatto energetico e ambientale delle strutture valorizzandone le componenti gestionali e progettuali e l’impatto sociale.
A rappresentare il Credito Sportivo interverrà Eduardo Gugliotta, responsabile del Supporto Commerciale e Marketing, che testimonierà quanto l’Ics sia fortemente convinto del valore sociale di queste iniziative. Per la Lega Pro interverranno il Vice Presidente Antonio Rizzo e il Direttore Generale Francesco Ghirelli.
Firenze, 8 Marzo 2013
[Fonte: Lega Pro]

Per Corederoma
Paolo Nasuto