sabato, Luglio 12, 2025 Anno XXI


Pare, ma non è dato saperlo, che i cori in questione siano quelli inneggianti alle foibe. Non vogliamo entrare nel merito di una polemica politica infinita, non volevamo giustificare i veronesi ieri o i livornesi oggi, ma solo evidenziare un dato di fatto: la libertà di pensiero e di parola è una bella favola. Non esistono pensieri giusti o sbagliati: esiste ormai il pensiero unico, roba che George Orwell era un dilettante al confronto.

Il procuratore federale Stefano Palazzi ha deferito dinanzi alla Commissione disciplinare nazionale il Livorno «per avere la propria tifoseria, in occasione dell’incontro» con il Verona dello scorso 20 ottobre, «più volte intonato cori incitanti alla violenza e alla discriminazione». Sembra che al centro del caso ci siano i cori inneggianti alle foibe. La notizia è stata accolta con compostezza nella sede amaranto. Il dt Attilio Perotti ammette: «Anche se la notizia è stata diramata solo oggi, il provvedimento ci era stato notificato lo scorso fine settimana». I tifosi però si chiedono quale sarà la risposta del Livorno Calcio. Perotti spiega: «Martedì torna in sede il direttore generale Paolo Armenia, che questa mattina si trovava alla Lega Calcio, e insieme a lui valuteremo come muoverci. Ovviamente ci difenderemo nelle sedi opportune. C’è un pizzico di disappunto. Si tratta di una questione che non ha nulla a che vedere con il calcio dal momento in cui quei cori sono evidentemente di matrice politica».
[Fonte: Il Tirreno]

Per Corederoma
Paolo Nasuto