lunedì, Maggio 19, 2025 Anno XXI


Omicidio Raciti, Rosa Lombardo ha denunciato un poliziotto per falsa testimonianza al processo di Catania: “Ha affermato cose completamente diverse rispetto alle prime dichiarazioni. Sono certa che Antonino è innocente”

CATANIA – “Dopo quasi sei anni dai fatti mi sono convinta che mio figlio è servito come capro espiatorio perché non ci sono elementi di prova a suo carico della morte del povero ispettore di polizia”. A scriverlo, nella denuncia per falsa testimonianza in processo penale, è Rosa Lombardo, madre di Antonino Speziale, condannato per la morte di Filippo Raciti, il 2 febbraio del 2007 durante gli scontri al Massimino dove si giocava il derby Catania-Roma.

Nell’esposto la donna, assistita dall’avvocato Giuseppe Lipera, sostiene che un agente di polizia, Salvatore Lazzaro, che quel giorno era alla guida di un Discovery, avrebbe affermato in dibattimento “cose completamente diverse dalle dichiarazioni rese nell’immediatezza della tragedia”.

Nella denuncia la madre di Speziale, che vuole costituire parte civile in un eventuale procedimento, sostiene che nei giorni successivi alla morte di Raciti “il teste aveva riferito di aver visto l’ispettore di polizia portarsi le mani alla testa dopo aver sentito un botto mentre andava in retromarcia con il Discovery” aggiungendo che “quanto è stato dichiarato da Lazzaro non è stato da lui confermato in dibattimento davanti al tribunale per i minorenni di Catania, al quale Lazzaro disse di aver notato Raciti lontano dal Discovery di circa 10 metri”.

“Sono convinta, pertanto, anzi sono sicura e certa – scrive Rosa Lombardo – dell’innocenza di mio figlio e sono certa che se Lazzaro avesse raccontato i fatti per come sono accaduti e per come li ebbe a narrare nell’immediatezza il tribunale sarebbe giunto a una decisone diversa”. Per questo chiede che siano sentite le dichiarazioni di alcuni testimoni “non tenute in considerazione dai giudici”.

La tesi del fuoco amico non è nuova nel processo Raciti, ma è stata bocciata tre volte in altrettante sedi di giudizio, compresa in Cassazione con la condanna definitiva a 8 anni di reclusion per omicidio preterintezionale di Speziale.
[Fonte: La Sicilia]

Per Corederoma
Paolo Nasuto