venerdì, Maggio 03, 2024 Anno XXI


uesti fanno i convegni in cui se la cantano e se la suonano tra di loro, in eterna assenza di un contraddittorio e poi ancora si chiedono il perché delle cause del fallimento di ogni loro scelta. Poi, vabbe’, ancora a dare corda a Fabio Capello: ormai sembra un disco rotto, sono dieci che ripete le solite cose senza la minima cognizione di causa…

“Non credo che la minore affluenza all’interno degli stadi sia dovuta alla mancanza di sicurezza, almeno di quella che dipende dal Ministero degli Interni, cioe’ dall’ordine pubblico. Magari ci sono altre forme di sicurezza che andrebbero tutelate, come quella degli impianti”. Lo ha dichiarato il prefetto Francesco Cirillo, vice direttore generale della Pubblica Sicurezza e direttore centrale della Polizia Criminale italiana, a margine di un incontro tenutosi questa mattina, presso la sede della Lega Pro a Firenze in cui si e’ parlato anche di sicurezza negli impianti e della lotta al razzismo, commentando il pensiero espresso dal ct della Russia, Fabio Capello, convinto che la “mancanza di sicurezza” negli stadi italiani spieghi la scarsa affluenza del pubblico.

“Ogni squadra dovrebbe avere un proprio stadio e costruirlo secondo regole moderne e attuali – ha aggiunto il prefetto Cirillo – e che non sono presenti negli stadi costruiti 30, 40 o 50 anni fa”. Spazio anche al razzismo negli stadi. “Quanto avvenuto a Busto Arsizio, nel corso dell’amichevole Pro Patria-Milan non va inquadrato come un caso di massa – ha sottolineato il prefetto Cirillo -, ma va analizzato e merita attenzione, bisogna fare in modo che non accada piu’. Non ne farei un dramma, non lo enfatizzerei, ma non direi allo stesso tempo che non e’ accaduto niente. Il fatto e’ successo, e’ stato sanzionato e le forze di sicurezza, come tutto il mondo dello sport, rimangono con gli occhi aperti e vigili su casi del genere”.

[Fonte: Resport]

Per Corederoma
Paolo Nasuto