Europa League – Saluto romano, Lazio-Stoccarda a porte chiuse
Categorie FaceBookScritto da Paolo Nasutogiovedì, 28 Febbraio alle ore 03:28
La Uefa non perdona il gesto di circa 300 tifosi biancocelesti e impone la severa decisione per il ritorno degli ottavi contro i tedeschi in programma il prossimo 14 marzo all’Olimpico (più un’altra partita e 40mila euro di multa). Claudio Lotito non ci sta: “Provvedimento abnorme”.
La decisione era nell’aria. Ora si è fatta inevitabile. La Lazio sarà punita con le porte chiuse per la partita di ritorno degli ottavi di Europa League in programma il prossimo 14 marzo all’Olimpico contro lo Stoccarda. (più un’altra partita e 40.000 euro di multa)
Il club biancoceleste era stato deferito per la quarta volta in stagione a causa del comportamento a sfondo razzista dei propri tifosi. In particolare, a far scattare il provvedimento sarebbe stato il saluto romano rivolto da 300 supporters durante il match della settimana scorsa contro il Borussia Moenchengladbach.
La memoria difensiva della Lazio, secondo cui si trattava soltanto di un saluto militare, non è stata accettata. E, così, i tifosi biancocelesti non faranno il loro ingresso all’Olimpico nell’importantissima partita di Europa League.
Fatali le intemperanze di cui alcuni di loro si erano resi protagonisti nello scorso autunno, con l’assalto ai tifosi del Tottenham che aveva portato alla condizionale per la squadra di Claudio Lotito.
Proprio il presidente non l’ha presa bene: “Sicuramente è unprovvedimento abnorme rispetto alla realtà – ha dichiarato -. La Lazio ha fatto tutto quello che poteva e doveva per impedire che ciò avvenisse. Subire una squalifica di una giornata a porte chiuse, che provochera’ un grave danno economico alla società e che impedirà ai tifosi di partecipare a un evento come questo, mi sembra assurdo. Non possiamo come club essere penalizzati per l’errore di pochi – ha continuato Lotito. Ricorso? Lo faremo ma il problema non è la severità dell’Uefa, ma la capacità di attuare le pene per danni effettivamente recati. Ripeto e ribadisco tutti sanno quanto il sottoscritto ha fatto per prevenire e scongiurare fatti di questo tipo ottenendo risultati che nessuno a livello nazionale ha ottenuto. Bisogna fare una distinzione tra il tifoso delinquente che agisce di propria spontanea volontà e una tifoseria che si esprime civilmente. Non è possibile che un club paghi per errori di singoli”.