sabato, Maggio 10, 2025 Anno XXI


Avevamo già dato conto della notizia nella rassegna di ieri. Questa è “solo” la reazioni del presidente della squadra brindisina. La differenza tra il calcio e il basket è tutta qua: nella palla a spicchi tentano di preservare il proprio piccolo patrimonio costituito dai loro tifosi, nel calcio hanno dilapidato il grandissimo tesoro costituito dalle grandi folle che lo seguivano negli anni ’80 e ’90 e si permettono pure il lusso di sputare nella faccia di quei pochi coraggiosi che ancora credono alla bellezza di questo sport.

Qualcosa di molto analogo, in circostanze forse ancora più complicate, fece la società del Forte dei Marmi in un altro sport, l’hockey, che prese senza mezzi termini le difese del proprio tifo a seguito di alcune diffide, proprio perché per loro le accuse dela stampa e della polizia risultavano quantomeno ridicole: conoscendo in prima persona i tifosi, l’etichetta di “criminali” non la concepivano ed anzi la rigettarono con tutte le forze.
Se, signori miei, volete proprio chiedervi perché la gente non va più allo stadio, guardate come negli altri sport coltivano e difendono il proprio orticello del tifo e della passione, poi fate un esame di coscienza sul vostro che avete svenduto al latifondismo televisivo. In ultima istanza, magari, con molta auto-critica, sputatevi in faccia da soli, perché lo meritereste.

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Il presidente dell’Enel Basket brindisi Nando Marino solleva il caso dei tifosi ingabbiati, una consuetudine tutta calcistica che purtroppo sta prendendo piede anche nel basket, per evitare scontri tra tifoserie. Ieri i pochi brindisini che sono andati fino a Venezia per sostenere la loro squadra, sono stati relegati dietro un box chiuso dal plexiglass, come era già accaduto a Varese. Oggi, dopo aver assistito a quello spettacolo avvilente, Marino ha deciso di scrivere alla Legabasket.

«Anche ieri, nella trasferta di Venezia, i tifosi dell’Enel Basket Brindisi sono stati relegati in uno spicchio del palasport, racchiusi tra pannelli di plexiglass. Doverose scuse a tante persone che hanno affrontato chilometri e chilometri, anche sotto la neve, per esserci vicino! Non è da rivolgere un addebito per questo alla società Umana Reyer Venezia, tutt’altro; per primo, proprio il presidente veneziano Luigi Brugnaro si è rammaricato di tale situazione ma “imposta” alla sua società per la gestione del palasport. Quindi, è oramai necessario sollevare il caso: ciò che è collegato al “sistema-basket” non riesce ad affrontare il problema (in un’accezione più ampia del termine, s’intende) dei tifosi al seguito delle squadre ospiti. Peccato, davvero, perché nei palazzetti dello sport si avverte (per fortuna) un “clima” molto diverso dai campi di calcio!».
Nando Marino auspica «che possano nascere iniziative tali da ricreare nei palasport italiani condizioni degne e decorose per chiunque. Sarà indispensabile l’impegno di tutte le società che, seguendo doverosamente la linea delle autorità competenti per la sicurezza e l’ordine, dovranno adoperarsi per ricreare la tranquillità e la serenità attorno ai campi da gioco! L’Enel Basket Brindisi offrirà la massima collaborazione in tal senso, anche quale atto dovuto verso i suoi tifosi affinché il loro entusiasmo, la loro gioia, il loro piacere di seguire il basket non venga meno».

[Fonte: Brindisi Report]

Per Corederoma
Paolo Nasuto