martedì, Luglio 01, 2025 Anno XXI


E’ questa la dimensione nella quale l’AS Roma calcio e i suoi tifosi devono e meritano di essere calati.Una partita storica, uno stadio stracolmo, una Roma che lotta e gioca contro una squadra che negli ultimi 20 anni ha raccolto la “miseria” di 21 trofei sempre con lo stesso timoniere, quel volpone di Ferguson che anche ieri ha dimostrato la sua sapienza calcistica.
Ciò va ancora più a merito della “mejo gioventù” capitolina e del suo allenatore che hanno adottato il coro dei tifosi del Man. City e reso realtà: WHO THE FUCK ARE MAN. UTD.?(che tradotto nella lingua degli unici conquistatori dell’isola dei figli di Albione significa…. CHI CAZZO E’ ER MAN. UTD. ?)
Si perché vedere una squadra come il Man.Utd. appunto, che dal primo minuto ha dimostrato una propensione al contenimento assoluto, tanto che i suoi lungoni della difesa non salivano neanche in occasione dei calci d’angolo a loro favore, la dice lunga su quanto temessero questa partita e quanto confidino nella gara di ritorno.
Il risultato a noi va stretto, sia chiaro, il capitano ci ha provato sia nel primo che nel secondo tempo, una questione di centimetri non gli ha permesso di far vedere direttamente a Sir Alex che nome c’era scritto sopra la maglia n. 10 dell’ASR ma pensiamo che il “Sir” l’abbia capito ugualmente, e in ogni caso ci ha pensato Scholes (che sempre nella lingua di cui alla parentesi precedente sarebbe “er roscio” oppure, una ventina d’anni fa “gettone”) a presentare Sir Francesco Totti al suo allenatore.
This is football abbiamo voluto intitolare redazionale e copertina, si perché nel momento in cui il Man.Utd. è rimasto in 10 ha dimostrato che razza di squadra tosta e quadrata possa essere, così come la Roma ha dimostrato di non aver paura, di giocare alla pari anzi, di giocare meglio della squadra più ricca al mondo e soprattutto ha dimostrato di avere le palle, riaddrizzando la partita dopo la terribile mazzata di Rooney.
Ne è scaturita una partita che facendo il giro del mondo ha consacrato l’immagine dell’ASR.
Siamo convinti che ieri sera sono nati o si sono scoperti tanti nuovi tifosi in ogni latitudine, che andando a scuola a Sidney anziché a Rovaniemi indosseranno la maglia SangueOro n. 10, maglia con la quale finalmente ci presentiamo in mondovisione al posto di orride trovate commerciali di quei fenomeni della Diadora.
Siamo fieri di questa Roma in ogni suo singolo componente, e andiamo a Catania (anzi a Lecce) a giocare in uno stadio aperto al pubblico. Speriamo sia il più caldo possibile anche, è l’allenamento che ci serve prima di sbarcare all’Old Trafford, noi ci saremo a gioire e soffrire con i nostri giocatori, che meritano un applauso lungo un anno qualunque sarà il risultato finale, tanto Totti non è un giocare da temere, giusto Sir Alex ??