Aboliamo la tessera del tifoso e il biglietto nominale…
Categorie FaceBookScritto da Paolo Nasutogiovedì, 21 Febbraio alle ore 01:42
Questa ce l’eravamo lasciata indietro: ve la riproponiamo dopo che è rispuntata fuori in discussioni private, per inciso con cui ci si faceva le pulci perché avevamo pubblicato la posizione di “Casa Pound” sulla tessera, o meglio sul “Tu mi tesseri, Io non ti voto”.
Come abbiamo già detto in precedenza (e meno male che l’abbiamo detto!!!) tenete gli occhi e la mente sempre bene aperti e sappiate discernere reali volontà da pura propaganda politica. Il fatto che determinati partiti o esponenti si occupino di argomenti cari al mondo ultras, e altri invece degli ultras se ne strafottano, non è certo un problema nostro e non è che se noi ignoriamo anche quelli che (dicono…) se ne preoccupino (a parole? a fatti?) di certo non aumenta l’interesse del PD o della sinistra radicale. Chi crede che “Casa Pound” stia guadagnando terreni con la demagogia, che scenda su quei terreni e offra un’alternativa tangibile, non venisse a spaccare il cazzo a noi (permettete il francese) per una miserrima rassegna stampa su tutto ciò che attiene il mondo ultras, nel bene o nel male. Che poi bene e male sono sempre concetti labilissimi e soggettivi in un mondo come il nostro così variegato.
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“A gran voce e da troppo tempo la diverse tifoserie di calcio presenti nel nostro Paese, chiedono di poter ritornare a vivere gli stadi in modo più libero.
E’ per questa ragione che come candidato al Senato chiedo ufficialmente che sia abolita la “Tessera del Tifoso”, così come tutte le limitazioni/restrizioni previste per le trasferte dei supporter (al seguito della squadra del cuore) all’interno del provvedimento Maroni, ormai obsoleto oltre che inutile (incluso il biglietto nominale).Dobbiamo riportare la gente e soprattutto le famiglie allo stadio. Anche sotto il profilo economico la Tessera del Tifoso impatta negativamente sui conti delle società, in quanto la biglietteria è una delle voci tradizionali di ricavo dei club.
Tutte queste limitazioni (tra l’altro anticostituzionali) sono un vincolo alla libertà dell’individuo e non più tollerabili in un Paese (l’Italia), che si considera parte integrante dello sviluppo, anche in termini di modernità, dell’Unione Europea.
L’acquisto di un biglietto per assistere ad un match di calcio è un vero e proprio “percorso di guerra” e questo impatta inevitabilmente sui ricavi della società e sulla buona immagine del nostro prodotto a livello internazionale.Bisogna tornare alla normalità e mettere la parola “fine” al tema dell’emergenza/violenza negli stadi. Club, squadre e tifosi sono parte dello stesso spettacolo. Ridiamo fiducia alle tifoserie organizzate presenti nel nostro Paese e puntiamo alla creazione di stadi (anche nel caso di vecchi impianti) senza barriere.Non è più possibile immaginare tifosi chiusi in gabbie di ferro come “bestie” ed obbligati a rimanere anche ore in queste aree no limits in occasione delle trasferte, al termine delle gare. Il calcio deve essere sinonimo di libertà e modernità, non un’opportunità per limitare i diritti inviolabili delle persone.Basta, infine, con la “militarizzazione” degli stadi. Un elemento ulteriore di tensione con gli ultras, oltre che un costo sociale non più sostenibile da parte della collettività, soprattutto in questa difficile fase di mercato, caratterizzata da una crisi economica perdurante”.Marcel Vulpis – candidato al Senato nel Lazio “Con Monti per l’Italia”.
[Fonte: Formiche.net]