Dal paese “modello”: in Italia non fanno niente contro il calcioscommesse
Categorie FaceBookScritto da Paolo Nasutovenerdì, 15 Febbraio alle ore 02:41
Sempre a proposito di “Silenzio Tombale”, altrettanto curioso che nell’Inghilterra del omonimo “modello” tanto amato dai nostri giornalai, si parli di certe cose, nella fattispecie si parli di Italia eppure i nostri pennivendoli continuano a non avvedersene così come mai s’avvedono delle violenze nei loro stadi.
Su “When Saturday Comes”, autorevole e amata rivista inglese di calcio, si parla del caso calcio-scommesse e si depreca pesantemente il modo in cui l’Italia ha gestito, sia politicamente che sportivamente e giuridicamente, tutto il pesante fardello di intrighi e scandali che è emerso in merito alle partite truccate. Ve ne diamo traduzione e ci sembra persino ridondante dire che sono proprio queste cose, questo clima di impunità, questo eterno perpetuarsi dello schifo e degli imbrogli ad allontanare la gente dallo stadio, per quanto poi i pennivendoli al soldo del potentato calcistico facciano di tutto per far credere che invece il problema siano i tifosi stessi.
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La rivelazione da parte dell’Europol, l’Ufficio Europeo di Polizia, della portata di partite truccate nel calcio in tutto il mondo è stata scioccante, ma non dovrebbe sorprendere nessuno. Da quando s’è capito che c’era qualcosa di storto durante l’ormai famigerata partita di Serie B tra AlbinoLeffe e Piacenza nel dicembre 2010, è sembrato evidente che non poteva essere solo un problema italiano. E’ una magra consolazione per coloro che seguono il calcio italiano sapere ora di essere in buona (o cattiva) compagnia quando si tratta di corruzione nel calcio, ma almeno fa sentire meno soli.
Declan Hill, autore di “The Fix: calcio e la criminalità organizzata”, ha reagito dicendo che, mentre la corruzione e la truffa sono esistiti nello sport fin dai tempi delle Olimpiadi antiche, oggi siamo di fronte a pericoli senza precedenti che potrebbero uccidere alcuni sport per come li conosciamo. Con le scommesse online ora è possibile scommettere su eventi sportivi di tutto il mondo, da quasi ogni parte del mondo, in qualsiasi momento del giorno o della notte. Cosa che dieci anni fa non era possibile.
Hill ha aggiunto che la corruzione del calcio europeo si muove inesorabilmente verso ovest. Se non lo ha già fatto, potrebbe presto a bussare alla porta della Gran Bretagna. Se dovesse colpire, è meno probabile che lo faccia in Premier League, il cui alto profilo comporta probabilmente anche molti rischi. E’ da sperare che le autorità evitino di compiacersi e crogiolarsi delle dichiarazioni con cui Chris Coleman, ct del Galles, si è pronunciato convinto che il calcio inglese è completamente pulito a differenza di quanto visto nelle sue esperienze con Real Sociedad e Larissa che l’avevano reso molto sospettoso sui casi di combine. Non si può tener bassa la guardia, insomma.
Nel frattempo in Italia l’inchiesta “Last Bet” si trascina inesorabilmente verso la fine. Recentemente la scena è stata dominata da spettacoli di clemenza che non promettono nulla di buono. Al Napoli sono state restituite le penalità di due punti e due giocatori. Per assicurarsi che non si desse l’idea che un grande club stesse ricevendo un trattamento di favore, anche diversi piccoli club si son visti restituire indietro i punti di penalità precedentemente comminati, tra questi Padova e Portogruaro, mentre alcuni giocatori hanno visto le loro squalifiche annullate o ridotte.
In tutta questa storia il caso dell’AlbinoLeffe è emblematico. Nel mese di giugno ha subìto 27 punti di penalizzazione per il suo coinvolgimento in ben nove partite truccate. La sanzione è poi stata ridotta a 15 dopo la prima udienza, poi a nove in appello e, infine, con il secondo appello a solo cinque. Con un ulteriore punto dedotto per altri reati, ora si ritrovano con sei punti in meno a fronte dei potenziali 28, ed hanno quindi buone probabilità di evitare la retrocessione in Lega Pro Prima Divisione.
La giustificazione è che hanno perso la maggior parte delle partite truccate e quindi, come club, sono state le vittime di questa truffa. Questa motivazione ignora il fatto che ci fosse per ogni partita almeno un’altra “vittima”, vale a dire una squadra che avrebbe beneficiato di loro per vincere. Tali miti pene per un coinvolgimento indiscutibile in così tante partite truccate rischia di mandare tutti i messaggi sbagliati sbagliati possibili.
Sia chiaramente detto che non è giusto punire i club per il comportamento corrotto dei propri giocatori, dentro o fuori dal campo. Tuttavia, non è certo irragionevole prevedere una responsabilità oggettiva dei club in merito a ciò che è legato al calcio.
Dal momento che alla fine di tutto si tratta pur sempre di gioco d’azzardo, sicuramente è giunto il momento che la pubblicità delle società di scommesse venga vietato, almeno all’interno del gioco in cui queste hanno conflitto di interesse. Basti pensare alle sponsorizzazioni della Lega di Serie B (Serie Bwin) o di blasonate maglie di alcuni club ed è facile capire come la cecità di chi gestisce il calcio, ne stia mettendo in serio pericolo la sua sopravvivenza.
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Sarà che per la nostra rassegna boicottiamo in toto certa italica carta straccia, più riconducibile ad un quotidiano di gossip che ad uno sportivo, però basandoci sui soli titoli che girano per la rete, per ciò che ripubblicano i nostri utenti, non ci pare di aver letto mai nulla di nemmeno vagamente simile sulle testate nazionali a maggior diffusione. Certo, resta una visione parziale del fenomeno, visto da lontano e quindi con qualche vizio di profondità (qualche commento allo stesso articolo, per esempio, citava l’importante sconto di pena a Conte e Bonucci qui ignorato) ma di fatto resta un’analisi di massima molto veritiera ed anche importante nel suo senso primario.
Non ci arrovelliamo oltre su come certe cose possano sfuggire a chi invece le vive in prima persona sul territorio in cui vive, non stiamo nemmeno a rivangare troppo sul livello di servilismo di chi dovrebbe invece essere al servizio dell’informazione e della verità, non indugiamo su come gli eterni adulatori del “modello inglese” poi non colgano questi segnali che dall’inglese modello ci giungono. Ci piace piuttosto chiosare riportando sempre un commento allo stesso articolo di cui sopra, che riguarda il peggior serpente che circola nel mondo del calcio mondiale, tale Sepp Blatter: “Il presidente della Fifa ha detto in merito: ‘Siamo in un gioco e in un gioco ci sono sempre trucchi. I trucchi non potranno mai essere fermati’. Immaginate se un capo della polizia avesse detto qualcosa di simile sul crimine: ci sarebbe una levata di scudi. Ora, se Sepp avesse detto ‘Non riusciremo mai a fermare tutti gli imbrogli, ma faremo del nostro meglio per fermarne il maggior numero possibile e spaventare così un eventuale verificarsi di altri’. Ma non l’ha detto. Con questo uomo a capo del calcio, che speranza c’è?”
Ecco, sintesi perfetta!
E adesso riprendete pure il vostro silenzio tombale o il vostro sport preferito: dare sempre la colpa di tutto ai tifosi.