lunedì, Luglio 07, 2025 Anno XXI


Finalmente un articolo che stende la piattezza della stampa contemporanea pur non svelando del tutto un ancestrale mistero italiano come quello del dove venga indirizzato il voto Balotelliano. Tuttavia un connubio politica/calcio una volta tanto fuori dal coro e per nulla demagogico e scontato. La massaia di Voghera si prepari a tessere nuove storie per la prossima visita dalla parrucchiera.

E si ricomincia. L’ex iena Alessandro Sortino, oggi a Piazza Pulita su La7, ha trovato il collegamento ideale tra la “rinascita” politica di Silvio Berlusconi ed il ritorno in Italia dopo un esilio inglese durato tre anni di Mario Balotelli.
UOMINI DI QUALITA’ – Il meccanismo è semplice ed è spiegato magistralmente da Denis Verdini, il plenipotenziario per eccellenza del Pdl: “nel calcio Balotelli indubbiamente ha delle qualità, nel mondo normale il mio Presidente ha delle grandissime qualità”. Ciò porta queste “qualità” ad assumere atteggiamenti privi d’ipocrisia e senza filtri trasformando i soggetti in simpatiche canaglie. Del resto sembra l’immagine del nuovo Pdl: “cerchiamo di essere noi stessi senza che la cosa possa turbare chicchessia”.
BALOTELLI NON VOTA – Prendiamo ad esempio la battuta di Supermario al momento della presentazione ufficiale di San Siro quando Sortino gli ha chiesto se conosce il Presidente e se voterà per lui: “non l’ho mai visto, non ho mai votato e non mi vergogno di dirlo, io non m’interesso di politica”. Una promessa al contrario rispetto a quella di Berlusconi che ha già annunciato, in caso di vittoria delle elezioni, che provvederà alla restituzione dell’Imu e che questa verrà decisa dal primo Consiglio dei Ministri.
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COSI’ UGUALI COSI’ DIVERSI – E poco importa che a seguirlo ci fossero sopratutto coetanei. I personaggi, così come le promesse, scaldano i cuori delle generazioni. L’importante non sono le parole ma il messaggio che viene loro affidato. Da questo dipende il carisma e per questo quello di Berlusconi e Balotelli può essere definito uno show, anche se all’apparenza hanno detto due cose completamente diverse. Come Snoopy riusciva ad essere antiamericano apparendo ligiamente filoamericano, così Supermario riesce ad essere uguale al suo nuovo datore di lavoro anche se ne ha preso le distanze. Uno show che accomuna due soggetti pieni di carisma e capaci di far sognare le folle. Almeno uno non vota, però.
[Fonte: Giornalettismo]

Per Corederoma
Paolo Nasuto