Ultras, cadono associazione e tentato omicidio per P. Gli altri a giudizio
Categorie FaceBookScritto da Paolo Nasutogiovedì, 31 Gennaio alle ore 02:43
Il 25enne leccese era accusato per la bomba carta contro i carabinieri. Condannato ad un solo anno, come per un 33enne di Carpignano Salentino. Assolto un 28enne di Leverano. Gli altri ultras giallorossi rinviati a giudizio
LECCE – Rischiava nove anni di carcere, come da richiesta del pubblico ministero Ennio Cillo. E’ stato condannato ad un solo anno, pena sospesa, per resistenza a pubblico ufficiale e partecipazione a manifestazione non autorizzata. Una delle sentenze più attese, nell’ambito del più ampio processo a carico di oltre una trentina di ultrà giallorossi, quella nei confronti di J. P., 25enne, leccese, è stata emessa oggi dal gup presso il tribunale di Lecce, Annalisa De Benedictis, nel corso del giudizio in abbreviato, rito scelto anche da altri due imputati.
P., difeso dagli avvocati Giuseppe Milli e Renata Minafra, rispondeva, in particolare, di tentato omicidio. Il 16 marzo del 2008, durante i festeggiamenti organizzati dai sostenitori della Curva Nord, contro una camionetta blindata dei carabinieri, fu lanciata una bomba carta. Un ordigno di fattura artigianale, eppure piuttosto potente. A causa dell’esplosione la Jeep, infatti, subì seri danni. Solo il caso volle che nessun militare rimanesse seriamente compromesso.
Altro capo d’imputazione particolarmente grave che gli veniva contestato, e che è a sua volta caduto, quello di aver fatto parte di un’associazione per delinquere. Un aspetto che potrebbe avere risvolti nel procedimento con il rito ordinario nei confronti di altre trentatré persone, tutte rinviate a giudizio nell’udienza preliminare odierna, con udienza fissata presso la seconda sezione penale del tribunale di Lecce il 1° luglio del 2013.
E’ evidente, dunque, nel caso di P., come sia caduta la tesi investigativa, già ampiamente contesta dai suoi legali che, nelle udienze precedenti, attraverso riscontri e perizie di natura tecnica, erano stati in grado di dimostrare come il loro assistito al momento del lancio non si trovasse dietro la siepe da cui partì l’ordigno, ma in una posizione diversa, a quanto pare incompatibile con la traiettoria assunta dalla bomba carta.
Altro imputato processato con rito abbreviato, N. R., 33enne di Carpignano Salentino. Era stato accusato di danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di materiale esplodente, in occasione di una gara del Lecce con l’Inter del 2008. L’accusa aveva invocato tre anni, il giudice l’ha condannato, come per Palazzo, ad un solo anno con pena sospesa. L’uomo era difeso dall’avvocato Francesco De Giorgi.
Terzo imputato odierno, R. D., 28enne di Leverano, anch’egli difeso dall’avvocato Giuseppe Milli. D. è stato completamente assolto per un episodio di lancio di fumogeno allo stadio. Era stato lo stesso procuratore ad invocare la sua assoluzione, non essendovi sufficienti elementi per provare un’eventuale colpevolezza.