giovedì, Maggio 08, 2025 Anno XXI


Affondata la legge sugli stadi (ma il Pd promette: “La riporteremo a galla”), ecco che alcune società virtuose si muovono lo stesso, per conto loro. La Juventus è l’esempio: il suo impianto sovente è “sold out” e il Museo ha già registrato oltre 100.000 visite (a Barcellona quello dei blaugrana è fra i più visti in assoluto). Basta con i mega-impianti, le società vogliono uno stadio di proprietà al massimo da 55-60.000 posti.
Quello della Juve è più piccolo, 41.000 posti, e in qualche occasione è addirittura stretto: ma è stato costruito su un impianto già esistente, il Delle Alpi, e in una zona già urbanizzata. Questo ha facilitato molto. Non sarà così semplice per la Roma, che ha già individuato l’area, Tor di Valle, e vorrebbe inaugurare il suo stadio nel 2016 o, più probabile, nel 2017, visti i tempi italiani. Gli americani, cioè mr. Pallotta, ci credono molto e hanno condizionato il loro investimento italiano allo stadio. Anche se finora sono stati più che “supportati” dalla banca, l’UniCredit, e anche quest’anno chiuderanno il bilancio in rosso (40-50 milioni?). Ma la sfida-stadio è ormai partita e al fianco di mr. Pallotta c’è il costruttore romano Parnasi, che potrebbe prendere una quota della As Roma. Più indietro la Lazio: Lotito non ha presentato nemmeno un plastico al Comune di Roma. Per il Coni, comunque, se le due società di calcio dovessero davvero andar via, non sarebbe un grosso problema: l’Olimpico non farebbe certo la fine del Flaminio, ma potrebbe essere utilizzato, come succede a Wembley, per la Nazionale di calcio (almeno due gare all’anno), per il rugby, l’atletica, il motocross, i concerti e anche lo sci con la neve artificiale (vedi Spy Calcio del 18 gennaio). L’Udinese è già a buon punto del cammino. Il Cagliari, finalmente, ha risolto il problema e lo stadio Is Arenas ora funziona dopo un percorso più che tortuoso. Il Napoli si è rivolto a Nomisma. Riconoscimento per la Coni Servizi: è stata scelta come advisor tecnico dalla Sampdoria. Dovrà studiare il piano per il nuovo stadio di proprietà. Spiega in un comunicato il Coni che la “società ligure ha firmato un incarico che prevede la consulenza tecnica, inclusiva dei servizi e delle strutture di supporto, per lo studio preliminare dell’opera. Il progetto riguarda infatti anche la costruzione di un Palazzetto dello Sport – in sinergia con le attività “core” della Fiera – per promuovere la crescita delle associazioni agonistiche cittadine e creare le migliori condizioni per incrementare la sostenibilità economica della struttura, con la contestuale riqualificazione dell’intera area, proprio in zona Fiera”. Le due milanesi stanno studiando la situazione, cioè se vale davvero la pena lasciare San Siro. L’Inter sarebbe più avanti col progetto stadio, il Milan l’ha tenuto nascosto sinora ma in realtà possiamo possiamo svelarvi che uno studio prevede un impianto ultramoderno da 60.000 posti in zona San Siro, non lontano dalle vie che conducono all’Europa Centrale. Galliani è molto affezionato a San Siro ma sa anche che più di tanto lo stadio non potrà rendere. E averne uno di proprietà è un vantaggio anche ai fini del Fair play finanziario.
[Fonte: Spy Calcio]

Per Corederoma
Paolo Nasuto