mercoledì, Maggio 14, 2025 Anno XXI


da romanews.eu

Questa mattina mister Zeman incontra i giornalisti a Trigoria per la consueta conferenza alla vigilia di Bologna-Roma. Ecco le sue dichiarazioni:

Zdenek ZemanA che punto è la squadra, secondo lei, da un punto di vista atletico?
“Ripeto il concetto che ho detto dopo la partita. Non stiamo al meglio, perchè abbiamo avuto un sacco di problemi con l’influenza, un sacco di problemi col tempo e, quindi, non abbiamo potuto lavorare come vorrei”.

Destro è out, lei ha tre attaccanti più Pjanic e Lopez, sono sufficienti per coprire questo stop?
“Per me sono sufficienti, lo abbiamo già fatto, anche senza i tre attaccanti che hai nominato, a Firenze e abbiamo fatto una buona partita”.

L’intervista di Stekelenburg ha fatto molto rumore. Ci può dire la sua valutazione di questo portiere, lo ritiene recuperabile? Quali valutazioni tecniche l’hanno spinta a puntare su Goicoechea?
“Penso che sia stata un’intervista inopportuna, ci sono tante cose sbagliate nelle sue dichiarazioni, poi è sempre tesserato della Roma, quindi deve essere a disposizione della Roma. Sul discorso perchè e come, lui dopo la partita con il Parma è stato più di un mese fuori, prima per il polpaccio e poi per il dito”.

Torosidis ha fatto pochi allenamenti qui, ci può dire la sua prima impressione su di lui? Lo ritiene già pronto per giocare?
“Ha giocato fino a due settimane fa, quindi il giocatore è abituato a giocare, ha fatto campionato, champions, è un giocatore in grado, è normale che tatticamente deve capire come vogliamo giocare e come giochiamo come squadra, è utilizzabile”.

Il discorso sulla disciplina, lei quando è arrivato ne ha parlato spesso, ma a volte capita che qualche giocatore abbia comportamenti non consoni…
“Purtroppo capita, io dal primo giorno ho detto che dove non c’è disciplina non può esserci una squadra. Purtroppo Roma è un ambiente un po’ più difficile. Anche voi giornalisti sapete che i ragazzi non possono parlare, però li chiamate per fare un servizio a parte. Non riusciamo a eliminarlo, grazie anche alle vostre amicizie. Ieri era un olandese, ma ieri c’era anche un altro che ha scritto cose che sono successe a porte chiuse qua”.

Lei pensa che questa cosa freni un po’ la Roma e influisca sui risultati?
“No, i risultati non c’entrano niente con i comportamenti”.

Dal punto di vista tattico, cosa pensa di fare in questa fase fondamentale, basta allenarsi tantissimo fino alla noia per raggiungere obiettivi importanti? Ha fatto una tabella del suo lavoro?
“Non capisco che vuol dire allenarsi fino alla noia…”.

Io ho letto che lei ha detto che bisogna fare molti allenamenti, proprio per imparare a memoria quelle manovre…
“Io non ho detto questo, ho detto che bisogna allenarsi bene, bisogna essere concentrati sul lavoro, bisogna capire cosa si fa e perchè si fa e quello lo puoi fare con poco tempo come con molto tempo, se qualcuno non ci arriva bene”.

La Roma ha una rosa adeguata per l’obiettivo terzo posto?
“Io l’ho dichiarato dall’inizio, quindi non cambio idea”.

La partita di andata col Bologna fu forse la prima delusione della sua Roma, giocò benissimo all’inizio e poi arrivo questa rimonta clamorosa. Un girone dopo la Roma qualche errore continua a commetterlo, ma quanto è cresciuta da quella gara?
“A prescindere che penso che due partite uguali non si fanno mai, col Bologna sono stato molto soddisfatto nel primo tempo e per parte del secondo, poi abbiamo commesso delle sciocchezze che abbiamo pagato. Io spero che sciocchezze ne faremo di meno. Magari si possono fare, tipo col Milan, se stai 4 a 0 può essere, è umano rilassarsi un po’. Però io vorrei sempre che la partita, che dura 97-98 minuti, venga giocata fino alla fine con la  concentrazione necessaria”.

Forse la Roma deve migliorare a gestire quei momenti dove è normale rallentare…
“Il problema non è saper gestire, il problema è essere concentrati, quando non sei concentrato puoi gestire o no, ma paghi sempre. Ogni tanto, quando si sbaglia, si prendono gol, li prendiamo noi come gli avversari”.

C’è un differente trattamento tra il caso di Marquinho e quello di Stekelenburg, quando lei punì il brasiliano non convocandolo a Firenze? Vede la squadra che non reagisce come lei vorrebbe a Trigoria e in campo?
“Io come allenatore sono qua per questo, per cercare di motivare, per cercare di migliorare e per cercare di far lavorare al meglio la squadra. E’ normale che io non sarò mai soddisfatto, nemmeno se vincono tutte le partite, perchè c’è sempre qualcosa da aggiustare e migliorare. Per il discorso di Marquinho e Stekelenburg, io distinguo spesso i fatti dalle parole, per me contano di più i fatti che le parole”.

Volevo tornare sul discorso della tenuta atletica, volevo capire perchè secondo lei la squadra non sta bene dal punto di vista fisico, come mai? E’ colpa anche degli infortuni?
“Anche, lo ripeto, il tempo, è piovuto troppo e non potevamo allenarci come si dovrebbe, in più le influenze (ne avevamo 5-6) che influiscono, tanto che è successo che sono stato in campo con 12 giocatori, è normale che con 12 giocatori invece che con 25 c’è qualche problema sul lavoro, che poi ne risente”.

Questo da cosa dipende, non capisco…
“Non capisci che piove e non si può lavorare al meglio, quindi non possiamo fermarci a spiegare perchè sotto la pioggia e sotto il vento bisogna stare sempre in movimento. E poi le influenze che non riesco ad eliminare, e infortuni più o meno gravi, penso che se sono meno gravi non riesco a gestire”.

Lei dice che non c’entrano i risultati con i comportamenti, ma per i comportamenti parla con i giocatori? Fa capire loro quando sbagliano…
“Lei che dice? Che ci sto a fare qua? Cerco di farli migliorare. Il mio compito è migliorarli sul campo e fuori dal campo, io penso che ogni allenatore ha il compito di dare un gioco alla squadra, di migliorare le capacità fisiche e psichiche, io cerco di fare questo”.

Come ha trovato Torosidis, è meglio a destra a sinistra? Quale dei due terzini ha bisogno di rifiatare un po’? Poi sono tanti i giocatori con cui lei ha avuto attrito, 9 o 10, non solo Stekelnburg, come mai?

“Io ho discusso con tutti i 25, ripeto il concetto perchè sono qua, sono qui per migliorare e lavorare, se qualcuno non lo capisce provo a convincerlo; come comportamenti, ripeto, noi purtroppo non abbiamo regole in questo momento e quindi ogni tanto succede quello che non dovrebbe succedere. Non abbiamo regole nel senso che ci manca il regolamento scritto per il comportamento e quindi per me non è un problema, io cerco di fare il mio e di fare il meglio anche per loro, non faccio l’allenatore per me. I terzini? Torosidis è arrivato da poco e, per ora, l’ho provato solo a destra, che debba sostituire uno dei due non è scritto”.

Lotito ha detto: “Gli altri hanno Disneyland e i pupazzi, noi abbiamo gli atleti”. Che ne pensa delle dichiarazioni di Lotito? Cosa dice a difesa dei suoi atleti?
“Non devo difendere nessuno, Lotito non è commentabile, ognuno la pensa a modo suo”.

E’ vero che a Stekelenburg non ha spiegato perchè è fuori?
“A parte che ho tre portieri più il ragazzo. Che c’è da spiegare, dopo il Parma si è ritirato per problemi al polpaccio e poi al dito, intanto anche Lobont aveva problemi al fegato, poi si è fatto male pure al dito, poi è entrato Goicoechea che mi ha dato assicurazioni e sono contento del suo comportamento. Quindi sul campo ho tre portieri più un ragazzo giovane, cerco di fare scelte a seconda di quello che mi va. A Stekelenburg ho sempre chiesto più partecipazione, lui purtroppo vive troppo isolato, nel senso che parla inglese e pochi giocatori della squadra lo parlano. Quindi lui sta più per i fatti suoi, io voglio gente che partecipa e che sta insieme, poi il discorso tecnico e tattico è un’altra cosa”.

Sia Lamela che Destro avevano una lesione, uno alla caviglia col Torino e uno al ginocchio con l’Inter, ma sono rimasti in campo fino alla fine delle due partite, come mai?
“Di solito gli infortuni si valutano dopo 48 ore, non so se c’è qualcuno che capisce e che vede dentro al ginocchio, se il ragazzo ha finito la gara vuol dire che si è sentito di finirla”.

Del Bologna cosa la preoccupa?
“Il Bologna è una buona squadra, sicuramente avanti ha gente importante, cominciando da Gilardino, Gabbiadini e Diamanti, sono tre giocatori importanti che possono creare problemi a tutti, poi per il resto hanno fatto sempre bene la fase difensiva, quindi non è una partita facile come qualcuno la dipinge”.

Stiamo raccogliendo gli auguri a Mourinho, se vuole farli, rappresenta qualcosa per lei o la lascia indifferente come personaggio?
“Voglio farglieli anche io gli auguri, rappresenta un tipo di allenatore, un allenatore che si dice vincente, ha vinto tanto, per me è più personaggio che sicuramente rimane nella storia del calcio”.

Ha detto che non ci sono regole scritte, quindi lei auspica che sia la società a mettere dei paletti?
“Io penso ci manca anche quello, sì. Di solito lo fa la società”.

Lo chiederà alla società ne avete parlato?
“Ne abbiamo parlato e spero ci si renda conto che la disciplina è importante in una collettività”.