martedì, Maggio 14, 2024 Anno XXI


Identificati in 107, fanno parte del gruppo dei Viking, sostenitori juventini di estrema destra: hanno compiuto un raid a Parma, prima della partita, seminando il panico fra le famiglie e cercando di devastare un bar.

Identificati, come detto, dovrebbero essere sottoposti a Daspo (per cinque anni: tanto c’è la tv…). Per ora il provvedimento di Daspo, 5 anni appunto con prescrizione, è stato preso nei confronti di un uomo di 34 anni, residente in provincia di Lecco. Di professione fa il barista, è stato denunciato anche per rapina. Ora tocca agli altri. Chissà se avevano la tessera del tifoso, visto che stavano andando in trasferta? Si sta facendo grande confusione: è assurdo sostenere che i tesserati sono brave persone (e possono quindi seguire la loro squadra anche fuori casa) mentre i “non tesserati” sono cattive persone, o peggio delinquenti, perché si sono sottratti al tesseramento. E’ semplicemente ridicolo: va superato questo problema, ora che (fortunatamente!) non c’è più il ministro-milanista Bobo Maroni, e speriamo non torni. Erano tesserati di sicuro quelli della Pro Patria che hanno offeso Boateng con “beceri insulti” (complimenti al giudice di A, Tosel, buon senso e nessuna sanzione al Milan). Erano tesserati di sicuro quegli idioti che hanno offeso la memoria di Morosini a Livorno (ma dei sostenitori del Verona ne sono stati identificati solo quattro: come mai? La questura veneta dorme?). Chissà se erano tesserati quelli che hanno insultato la memoria dei Caduti di Superga (tifosi juventini anche questi) e quelli che hanno preparato uno stupido striscione contro Pessotto (tifosi del Milan). Chissà se erano tesserati quelli del raid a Campo de’ Fiori, a Roma (due solo identificati: come mai?). E chissà se erano tesserati quelli dell’Atalanta (mai identificati, ovviamente…) che hanno esposto striscioni contro polizia e giornalisti che sovente in passato hanno goduto di molto solidarietà, forse troppa secondo i magistrati lombardi, da parte del club di Percassi (mai una parola per dissociarsi da certi comportamenti: che vergogna!). Ci sono purtroppo questure disattente, che sottovalutano il problema-stadio. E così ecco striscioni, cori razzisti, incidenti (in arrivo il Daspo per sei napoletani dopo la trasferta a Siena) e striscioni vergognosi. Ma gli incidenti sono diminuiti notevolmente rispetto a 5-6 anni fa: ricordiamoci la vergogna dei nostri stadi (le svastiche, i forni, le foibe, i lacrimogeni, i feriti, i treni e gli autogrill devastati, eccetera) di cui parlava tutta Europa. Ciò non toglie che va aumentata la guardia in qualche città, e rivisto il sistema degli steward ai quali è stato dato un potere eccessivo (in cambio di due soldi non possono certo fare gli eroi). Assurda però la caccia agli ultrà: ci sono violenti e idioti ovunque, non solo in curva. Ci sono violenti in tribuna vip e tribuna stampa (e anche un carabiniere partecipava pure valle scommesse e alla partite taroccate: che fine ha fatto?…). Quelli, sì, vanno puniti. E bisogna rivedere anche i criteri delle trasferte (dove ormai non ci va più nessuno, o quasi): i tifosi della Roma che hanno riempito di nuovo la curva Sud con i mini-voucher studiati da Fenucci sono “schedati” come tutti noi (anche chi scrive: basta avere un telefonino, un bancomat, una tessera del supermercato, eccetera) ma perché non possono andare in trasferta se si comportano bene? Si sono perse migliaia di persone negli stadi. I club che fanno? Stanno a guardare come se la cosa non li riguardasse (tranne poche lodevoli eccezioni: una, l’abbiamo detto, è la Roma). Cerchiamo di agevolare la vita a chi è perbene, e bloccare quei quattro scemi (assessore incluso) di Busto. Gente che cerca solo una facile visibilità e magari si chiede se fare “buuh ad un negher” è reato (lo è: previsti 5 anni di Daspo). Per loro, appunto, c’è la tv. Ma le famiglie che avevano speso duecento euro per vedere il loro Milan in amichevole a Busto hanno tutto il diritto di esserci rimaste male. E’ stato un caso particolare, d’accordo, con Boateng che lascia il campo di sua iniziativa, e lo ha sottolineato anche lo stesso giudice sportivo: non deve più ripetersi, ma chi ha la responsabilità (arbitro, e per ultimo, funzionario di polizia) faccia il suo dovere. Sino in fondo. E senza tapparsi le orecchie.

[Fonte: Spy Calcio]

Per Corederoma
Paolo Nasuto