mercoledì, Maggio 14, 2025 Anno XXI


Niente neri e gay. Lo chiedono a gran voce i tifosi dello Zenit San Pietroburgo, che per affermare la loro posizione demenziale hanno anche pubblicato un comunicato ufficiale.

“Non siamo razzisti – si legge nel testo -. Per noi, l’assenza di giocatori di colore nello Zenit è una tradizione importante che evidenzia l’identità della società e nulla più”. Immediata la replica del club campione di Russia, che si è subito dissociato.

La nota arriva direttamente dai supporters che fanno parte del gruppo Landskrona, la frangia più estrema della curva che in passato si è già distinta per comportamenti violenti dentro e fuori dagli stadi. “Per quale motivo l’Athletic Bilbao che schiera solo calciatori baschi e’ ammirato mentre il nostro club e i suoi tifosi sono accusati di razzismo?”, si chiedono gli ultrà dello Zenit, probabilmente indispettiti dal recente arrivo in squadra del brasiliano Hulk e dal suo super ingaggio. “Noi, in quanto societa’ settentrionale di un’importante città europea, non abbiamo nessun legame con la mentalità africana, sudamericana o australiana”, si legge ancora nel comunicato dei membri di Landskrona.

Ma il passaporto e il colore della pelle non sono gli unici “criteri” che i tifosi della squadra allenata da Spalletti prendono in considerazione. “Siamo contrari alla presenza di rappresentanti delle minoranze sessuali”, riporta infatti ancora la nota per chiudere le porte del club anche ai giocatori gay.

Posizioni pericolose ed offensive, da cui la società però si è subito dissociata, affidandosi proprio alle parole del tecnico italiano: “La tolleranza è la capacità di comprendere e accettare la diversità. Essere tollerante significa anche lottare contro ogni forma di stupidità”. “Posso garantire che farò il possibile per aiutare chi cerca di spiegare alla gente cosa sia la tolleranza e quanto sia importante rispettare la cultura e le tradizioni di tutti – ha aggiunto Spalletti -. Lo Zenit ha dimostrato con i fatti cosa significhi tenere un comportamento tollerante e aperto. La squadra ha accolto giocatori provenienti da diversi paesi. Gli atleti lavorano bene insieme per raggiungere un obiettivo comune, i loro sforzi hanno portato e portano risultati tangibili”.

[Fonte: TgCom24]

Per Corederoma
Paolo Nasuto