sabato, Maggio 03, 2025 Anno XXI


La rosetta è arrivata, la fame carogna è stata alleviata. Certo lo stomaco borbotta ancora ma con questa toppa si può ragionare più serenamente. Stavolta non ha piovuto sul bagnato, anzi è uscito addirittura il solenonostante fosse notte.

Il nubifragio, l’ennesimo, ha avuto effetti positivi sulla testa del mister che finalmente adotta uno schema ormai richiesto da tutti. La Roma è senza ali di ruolo, gli acquisti fatti non hanno coperto questo buco visto che sia Menez che Baptista sono fatti per giocare al centro. Spalletti ha messo in campo questo benedetto rombo con Totti e Vucinic a fare coppia d’attacco.

Ha aspettato anche troppo, era palese che con lo schieramento dello scorso hanno saremmo precipitati senza paracadute. Non si può sopportare una simile disposizione senza condizione fisica e mentale. La semplicità aiuta nei momenti difficili, perché incaponirsi nell’impossibile?

Che notte all’Olimpico mezzo pieno, o mezzo vuoto fate voi. Dopo un inizio tutto blues, con già cattivi pensieri nella testa, i giallorossi tenendo le posizioni riescono a non soffrire più di tanto fino a che la ruota gira e Panucci, ancora lui, rapina l’area avversaria e ci manda in vantaggio negli spogliatoi.

Scolari nella ripresa cala la cavalleria pesante, tutte punte tutte giganti. Stavolta i giocatori però non tremano, mostrano il loro valore, finalmente. Ogni contropiede fa male ai londinesi. Accusano le ripartenze continue e veloci.

Vucinic diventa protagonista. Lanciato negli uno contro uno su campo aperto fa impazzire la retroguardia del Chelsea. Splendido il raddoppio della Roma, frutto di una bella combinazione Totti Brighi e conclusa da Mirko.

Pochi minuti dopo Vucinic si fa tutto il campo, vince un contrasto e infila Cech. Tutti giù per terra a festeggiare come purtroppo non vedevamo da tempo. Gioia profonda per troppo tempo repressa, perché inaspettata.

Ognuno ha fatto il proprio dovere, non si può disimparare a giocare in due mesi, non è accettabile. Prova maiuscola, con il capitano in campo a dare l’esempio di abnegazione. Brighi fa una partita memorabile sfiorando addirittura la rete nel finale, l’avrebbe proprio meritata.

Brividi d’emozione, si festeggia per cancellare le delusioni, per mandare giù, speriamo definitivamente, tutti i bocconi amari che ci hanno ficcato in bocca.

Adesso viene il momento di riempire la rosetta. Il pane sazia ma farcito ha tutto un altro sapore. Accantoniamo la Champions per ora e tuffiamoci nel campionato dove risalire la china sarà dura. Con questa spinta però si può ringranare la marcia e lasciarsi dietro più avversari possibili.

petraur@corederoma.net