domenica, Aprile 28, 2024 Anno XXI


Spieghiamo: la citazione letteraria anglofona è determinata dal fatto che, si dice, ai livelli di direzione generale di As Roma risulta gradito e in voga far sfoggio di cultura e buone letture.
Ma veniamo a noi: ieri sera abbiamo avuto il privilegio di vivere l’ennesimo momento esaltante per CoreDeRoma. Un momento di amore e di passione, di voglia di stare insieme, di uscire di casa e condividere la gioia di poter fare qualcosa per chi vive una contingenza nella quale se la passa male (oddio! m’è scappato il romano: siamo pur sempre gente de borgata). Tanta gente, tanti bambini saltellanti come cucciolotti, tanti sorrisi, tante risate regalateci dai comici che si sono esibiti, commozione sincera all’intervento di una donna coraggiosa, Ilaria Cucchi, che ci ha raccontato il calvario di suo fratello, della sua famiglia e che ci ha chiesto un pizzico di condivisione che non le faremo mancare.
Brillava per la sua “presente assenza” (pare che anche l’ossimoro sia un espediente semantico in grande spolvero ai piani alti di Trigoria) L’As Roma. L’avevamo invitata, come abbiamo fatto nei precedenti due anni. Fin dal giorno dopo il derby avevamo contattato la gentilissima e premurosa Elena Turra. Poi, per le settimane seguenti, telefonate, sms, email alle quali Elena ha sempre risposto e sempre nella stessa maniera: “non posso darti risposte che non mi forniscono. Risentiamoci”.
Ci siamo sentiti fino alle 5 di ieri sera, senza risultati: Baldissoni da una parte, Baldini dall’altra, Sabadini in Umbria in un Roma Store, i giocatori a godere del loro giorno di libertà.
Chiariamo: non ci hanno certo rovinato la festa, niente può rovinarcela. Solo che La Roma è un po’ il carburante che fa andare il motore della nostra amicizia, della nostra Associazione. Il nostro sconfinato condiviso amore. E averlo vicino nei momenti migliori, dove l’amicizia, la voglia di stare insieme e di pensare anche un po’ agli altri generano miracoli d’amore come quello di ieri sera, ci farebbe tanto piacere, il perfetto ingrediente che amalgama l’impegno di tutti.
Ci era sembrato che la nuova società avesse avviato un nuovo corso nel quale stare più vicina ai tifosi. Dobbiamo concludere che tutte le iniziative fin qui prese dalla società, altro non siano che tentativi di fidelizzazione dei propri clienti. Ma noi clienti non lo saremo mai, noi della Roma siamo innamorati persi. Per noi la Ragione del titolo vale molto meno del Sentimento che ci nutre. Ora sappiamo cosa aspettarci: Sense with no Sensibility. Ragione (commerciale, d’affari) in quantità americana, Sentimento subordinato alle questioni da sbrigare. Non fa per noi. Noi non ci stancheremo mai di cantare Grazie Roma, avremmo pensato di poter anche dire Grazie As Roma. Non è così, ce ne faremo una ragione.

Danilo Leo