Categorie FaceBookScritto da Paolo Nasutogiovedì, 29 Novembre alle ore 01:27
Scritta rossa con stella a 5 punte… notariamente la firma degli ultras!!! Vabbe’, inutile pretendere informazione da chi è abituato alla sola verità pre-costituita.
Hanno nuovamente imbrattato, in viale San Marco, la lapide che ricorda la morte Antonino Copia, il poliziotto morto a 27 anni nell’aprile 2009 in un incidente che coinvolse la volante sulla quale si trovava, intervenuta per dare manforte a dei colleghi impegnati in un controllo. La prima volta venne imbrattata nel settembre dello scorso anno e sempre, come in questo caso con lo spray di colore nero. La firma è la stessa. Infatti alla stella a cinque punte che riporta ad un triste periodo della nostra storia c’è la firma “Acab”, l’acronimo della frase inglese All Cops Are Bastards (Tutti i poliziotti sono bastardi). Un acronimo che campeggia sui muri degli stadi e delle città, nonchè sui forum dei cosiddetti ultràs.
L’imbrattamento è stato compiuto proprio in questi giorni in cui venti ultrà del Venezia hanno ricevuto il Daspo per un’invasione di campo compiuta durante la partita Belluno-Venezia dello scorso 9 maggio. Daspo che impedisce a 14 di loro di andare allo stadio, in Italia e all’estero, e di frequentare qualsiasi palazzetto dello sport per un anno e per gli altri 6 lo stesso divieto vale un anno mezzo. Molto probabilmente qualcuno ha voluto vendicarsi del Daspo emesso dal Questore di Belluno imbrattando la lapide che ricorda un ragazzo di 27 anni. Sì perché anche Antonino era un ragazzo, aveva una fidanzata e la speranza di sistemarsi con lei in zona costruendosi con il mutuo la casa. Lui era palermitano aveva fatto il militare di professione e poi si era arruolato in polizia. Antonino mica voleva fare l’eroe era un ragazzo tranquillo che lavorava in coppia con uno dei più esperti ispettori in servizio alle volanti e che dal quale cercava di apprendere il più possibile. Aveva fatto di tutto per andare alle Volanti una volta arrivato a Venezia. Un ufficio, quello delle volanti, che ogni giorno, 24 ore su 24, cerca di garantire la sicurezza della gente nei limiti che lo Stato consente a questi agenti. La sicurezza, magari anche dei genitori dell’artista” che ha nuovamente offeso la memoria di Antonino. Ora delle indagini se ne stanno occupando gli agenti della Digos, In questo momento sono indirizzate verso il mondo degli ultras del Venezia, un mondo variegato e in continuo fermento e che vive in una “curva” spaccata dove una parte dell tifoseria è stata estromessa dal resto dei sostenitori.(c.m.)