Categorie FaceBookScritto da Paolo Nasutomercoledì, 21 Novembre alle ore 03:16
Nuove misure prevedono la messa al bando dell’alcol negli stadi durante le partite a rischio e l’obbligo di trasferte con bus o treni speciali. Scontenti i club
Prima le misure drastiche, poi lo scontento delle associazioni sportive, quindi l’intervento del consigliere di Stato ticinese Norman Gobbi che “attenua” le decisioni della Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia. Ma nemmeno tanto
All’origine la decisione di mettere un freno agli episodi di tifo violento che sempre più spesso si verificano in Svizzera in occasione di match importanti di calcio e hockey.
Nella prossima stagione, è stato deciso, durante le partite a rischio sarà vietato il consumo di alcolici. Inoltre gli spettatori ospiti dovranno arrivare nelle sedi dei match su treni e bus speciali.
Per gli incontri a rischio più basso saranno invece introdotti i controlli elettronici all’ingresso. Misure che diventeranno effettive dal giugno del 2013 e che al momento hanno riscosso l’ok di Appenzello Interno e San Gallo.
Tutto a posto?. Mica tanto. La stretta sul tifo – e sui mancati guadagni che questo comporta – ha fatto storcere il naso alle associazioni sportive elvetiche, nonché a molti club.
Per l’Associazione svizzera di calcio e la Swiss Football League, le disposizioni devono essere “mirate, proporzionate e realizzabili senza portare a un’escalation”.
In pratica si chiedono misure più efficaci nel colpire i responsabili dei disordini e non l’insieme degli spettatori, tantomeno delle sole discipline di calcio e hockey.
Da qui, dai malumori sollevati dalle decisioni della Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia è arrivata la posizione del consigliere di Stato ticinese Norman Gobbi.
“Sono indicazioni non imperative”, ha commentato. Per Gobbi verrà dato seguito alle indicazioni, tenendo conto della realtà delle infrastrutture sportive in Ticino e rendendo i provvedimenti sopportabili ai club.
Ma la svolta è cosa fatta.