lunedì, Maggio 19, 2025 Anno XXI


da romanews.eu

Il tecnico giallorosso Zdenek Zeman incontra i giornalisti presenti a Trigoria per la usuale conferenza stampa della vigilia di Roma-Torino

Zdenek Zeman

Se dovesse descrivere lo spogliatoio della Roma?
“Bello, largo e buono”.

Vuole aggiungere qualcosa alle dichiarazioni di Baldini?
“Che posso aggiungere? Sono contento che la società mi dia fiducia, io ci credo come ci credono loro”.

Serviva a lei questa fiducia o se l’è sempre sentita?
“Penso che allenatore e giocatori devono avere stimoli e motivazioni, anche per questo aiutano a dimostrare che questa squadra ha dei valori e può giocare un buon calcio”.

Ha già scelto la formazione di domani? Destro giocherà?
“Destro sa che puntiamo tanto su di lui, sarà utilizzato. Io ci punto, la società ci punta e penso che farà bene nella Roma, se lo farà da domani o da dopodomani è un altro discorso”.

Tutto chiarito con Pjanic?
“Il ragazzo è venuto a chiedermi scusa, quindi qualcosa ha detto. Sono abituato, è da 40 anni che succede su tutti i campi, è successo anche qui. Capisco il suo stato, vuole giocare come tutti, gli è uscito qualcosa”.

In questi mesi c’è stata poca chiarezza nelle dichiarazioni della società, questa confusione può aver influito anche all’interno del gruppo?
“Penso che la confusione la facciate voi, io come allenatore sono sempre stato trattato allo stesso modo, abbiamo sempre parlato dei nostri obiettivi e del nostro lavoro, non è stato mai detto niente di diverso. All’interno sappiamo quello che facciamo e come lo facciamo”.

Si parlava di uno spogliatoio spaccato, di qualche giocatore che non condividesse in pieno le sue strategie:
“Anche su questo avete parlato voi, io all’interno non ho mai avuto nessun giocatore che è venuto a lamentarsi. A me De Rossi non ha mai detto niente, io parlo per esperienze mie, quello che si dice fuori mi interessa poco: io so le mie cose come i giocatori sanno le loro cose”.

La squadra è serena?
“Non dovrebbe esserlo, visto che per ora non sono arrivati i risultati sperati, ma sono convinti che stiamo lavorando bene e che possiamo raggiungere risultati positivi”.

Che reazione si aspetta domani da parte della squadra?
“Voglio vedere la squadra giocare a calcio e concentrata per 90 minuti”.

Per quanto riguarda i terzini, schierare a destra Dodò e a sinistra Balzaretti è solo un’eventualità?
“Piris non c’era per la Nazionale, Taddei era infortunato e quindi ho messo questi due, poi è una soluzione anche per il futuro”.

Oggi si ritiene ossessionato dai risultati? Si sente di ridimensionare gli obiettivi?
“Non sono ossessionato, è normale che come allenatore vorrei vedere la mia squadra fare buon calcio e raggiungere risultati che per ora non sono arrivati più per distrazione che per motivi di gioco. Tutti dobbiamo darci degli obiettivi, come io ero convinto già dal ritiro che questa squadra è competitiva e può giocare con tutti, purtroppo non lo abbiamo dimostrato con i risultati, ma con il gioco sì, perché abbiamo fatto alcuni tratti di partita dove la squadra si è espressa molto bene e io spero che riesca a esprimersi per 90 minuti. Quindi continuo a dire che questa squadra è competitiva, deve giocare per vincere e non deve temere nessuno; io devo cercare di fare il meglio possibile, come tutte le squadre, magari arrivi anche ultimo, ma l’obiettivo dev’essere sempre più alto e quindi cerco di recuperare sulle squadre attualmente davanti a noi”.

Cosa risponde a chi dice che Zeman non si assume le sue responsabilità?
“Sono contento della squadra e di come giochiamo, abbiamo preso anche nel derby gol strani e brutti, purtroppo questo è il calcio, spero che avremo possibilità di sfruttare gli errori degli avversari”.

Come si spiega le rimonte subite? E’ un problema di gioco o di personalità?
“E’ un problema del calcio, succede che vai in vantaggio e perdi o che vai sotto e poi vinci, fa parte del calcio, perché si gioca per 95 minuti”.

E’ soddisfatto dell’impegno dei giocatori in allenamento e in partita? Chi giocherà centrale di centrocampo domani, viste le assenze di De Rossi e Tachtsidis?
“E’ una squadra giovane e che lavora tanto, hanno tanta voglia di andare avanti e sono contento. Castan è in nazionale brasiliana, Tachtsidis in quella greca e Florenzi in quella italiana: sono soddisfazioni per i ragazzi e per la società, nonostante i risultati non positivi. Chi giocherà? Lo vedrete domani”.

Si è mai sentito all’ultima spiaggia? Aveva bisogno dell’attestato di fiducia da parte di Baldini?
“Faccio calcio da 40 anni, so che succede quando non ci sono risultati e premesse per andare meglio avanti e, di solito, le società cambiano, ma a me la società non ha mai dato l’impressione di volersi sbarazzare di me, lavora e collabora con me fino a questo momento, ovvio che se perdi 7 partite ti devi sentire in difficoltà, noi non lo abbiamo ancora fatto”.

Su Lamela:
“Fino a ieri era capocannoniere del campionato, non era abituato a fare tanti gol, il ragazzo è valido tecnicamente e fisicamente, può migliorare ancora su movimenti senza palla, ma già così mi dà soddisfazione”.

Sugli interni di centrocampo:
“Dipende, di solito si fanno combinazioni con un interdittore  un costruttore e un mediano, non tutte le squadre ce li hanno, io ho fatto tanti campionati con tre giocatori tecnici e si può giocare a calcio lo stesso, anche se è normale che la fase di contenimento non viene nel migliore dei modi, dipende quanto aiutano gli attaccanti a partecipare alla fase difensiva”.

Cosa manca per raggiungere continuità di rendimento che aveva con il Pescara?
“I risultati di Pescara? Ho dei dubbi, visto che in un mese abbiamo perso 4 partite di fila, ma la squadra ci teneva tanto, ha lavorato tanto ed è riuscita poi a vincere il campionato. Mi auguro che questa squadra esprima i suoi valori, perché ha tutto per giocare un buon calcio che faccia dei risultati. Non dipende tanto dalla condizione, ma dal fatto che tanti giocatori sono nuovi, vengono da lontano e si devono ambientare: ho fatto già degli esempi, Maradona, Platini e Zidane non rendevano il primo anno, sono arrivati e poi si sono dimostrati dei fenomeni. E’ normale che all’inizio ci siano problemi di ambiente e di inserimento nella squadra”.

Sente di aver sbagliato qualcosa? Come può essere pericoloso il Torino?
“Chi fa può anche sbagliare, ma quando faccio una cosa sono convinto di quello. Errori grossi non me li addebito, è normale che visto che sono responsabile di questa squadra rispondo io dei risultati, ma come in un gioco vengono a sorpresa, in due partite eravamo di due gol in vantaggio e non pensavamo di perdere, però è successo per la caduta dell’attenzione. Il Torino fuori casa ha un ottimo rendimento, oltre a fare cinque gol all’Atalanta hanno fatto cinque pareggi, si vede che basano molto il gioco sulla fase difensiva, hanno fatto cinque volte zero a zero, sta a noi cercare di smuoverli: li ho affrontati fino all’anno scorso, sono rimasti su per giù uguali, ma ci va tanto lavoro e tanta pazienza per arrivare alle conclusioni”.