Assessore lombardo Grassia: “Stop a forze dell’ordine negli stadi”
Categorie FaceBookScritto da Paolo Nasutomercoledì, 7 Novembre alle ore 02:57
L’assessore allo Sport e Giovani della Regione Lombardia Filippo Grassia ha proposto di non mettere più le forze dell’ordine negli stadi ritenendo che questo possa servire a calmare gli animi e a diminuire gli incidenti che ancora troppo spesso si verificano.
Nonostante le diverse misure che sono state messe in atto nel corso degli anni in Italia si fatica ancora a risolvere un fenomeno come quello della violenza negli stadi, che soprattutto in alcune partire rende difficile poter godere con tranquillità di una partita, che dovrebbe essere considerato come uno spettacolo in cui poter tifare con tranquillità alla propria squadra e in cui dovrebbe esserci la libertà anche di portare i bambini. Il neo assessore allo Sport e Giovani della Regione Lombardia, Filippo Grassia, che ha anche una lunga esperienza come giornalista sportivo, ha voluto però avanzare una proposta per risolvere il problema che potrebbe sembrare provocatoria e suggestiva, ma che per lui rappresenterebbe un importante passo avanti seguendo l’esempio di quanto fatto in altri Paesi europei, ovvero togliere le forze dell’ordine dagli stadi: “Sgraviamo le forze dell’ordine dal servizio negli stadi, per non sottrarle al territorio. Non ci si può permettere di distrarre le forze dell’ordine da quella che è la loro funzione prioritaria, per impegnarle a salvaguardia del pubblico delle partite di calcio. Non è ammissibile che si sottraggano uomini ed energie alla pubblica sicurezza, per svolgere un compito che dovrebbe essere assolto dalle societa’ e favorito dalle Leghe”.
L’Inghilterra, il Paese che anni fa suo malgrado era diventato famoso per l’azione dei pericolosi hooligans, rappresenta infatti l’esempio più emblematico di come una situazione come la violenza negli stadi sia un fenomeno deprecabile, ma risolvibile: “Se in Inghilterra le società partecipano alle spese per i policeman da noi, invece, queste ricadono per intero sulla collettività. La riflessione nasce spontanea: i club si assumano le proprie responsabilità e, anziché sperperare denaro per acquistare il 35esimo giocatore della rosa, investano nell’ammodernamento delle strutture, nella tutela della sicurezza dei tifosi e nella formazione delle tifoserie”. Grassia chiede quindi un intervento attivo da parte delle società, che potrebbero essere davvero determinanti: “Devono essere le società e le Leghe a impegnarsi per garantire l’ordine pubblico all’interno e all’esterno degli stadi sia attraverso la formazione sia attraverso la formazione e l’impiego di steward, sia tagliando lo scandaloso cordone ombelicale che in molti casi lega club e tifoserie ultras”.