Categorie Virgolettato Scritto da Lucky Luke mercoledì, 31 Ottobre alle ore 12:12
da Pubblico – romanews.eu Nell’edizione odierna, ‘Pubblico‘ propone un’intervista esclusiva all’allenatore della Fiorentina. L’Aeroplanino si dimostra disposto a parlare di calcio con moderazione. Napoletano atipico questo Vincenzo Montella. Pacato, riflessivo, freddo fino a sembrare distaccato. Fa l’allenatore in serie A dal 21 febbraio 2011, quando prese il posto di Claudio Ranieri alla Roma. Alla fine fu sesto, con qualificazione all’Europa League e semifinale di Coppa Italia raggiunti. Dopo, c’è stata Catania (48 punti, record per gli etnei in serie A, undicesima posizione in classifica) e adesso la Fiorentina. Ecco alcuni estratti dell’intervista:
LA ROMA – “Ne ho parlato tante volte. Ho sempre saputo che, per me, la cosa migliore sarebbe stata andarmene da Roma per intraprendere la carriera di allenatore. Allo stesso modo pensavo che tornarci, dopo Catania, sarebbe stata la scelta peggiore che avrei potuto fare. Però, se devo dirglielo sinceramente, in entrambi i casi l’avrei allenata molto volentieri. Emotivamente parlando”. IL CALCIO IN ITALIA – “Un calcio in cui poche squadre si sforzano di prevalere con le proprie caratteristiche. Paga molto di più adattarsi all’avversario. Cercando soluzioni difensive che siano diretta conseguenza di come si pone l’altra squadra. Talvolta è più conveniente che giocare un calcio propositivo. E’ la cultura del risultato ad ogni costo. La cultura della sopravvivenza. Dipende molto dalla società in cui si lavora. Qui alla Fiorentina sono avvantaggiato perché quello che mi è stato chiesto dai miei dirigenti, fin dal primo giorno, è di far divertire. Nessuno voleva il risultato ad ogni costo“. LA FILOSOFIA DI MONTELLA – “Io non credo nel modulo, ma negli interpreti. Il sistema di gioco vive delle caratteristiche dei giocatori. Se in squadra hai uno come Cuadrado non si può difendere a 5″. MONTELLA SI DESCRIVE – “Sono duttile perché non credo nel sistema di gioco, ma negli uomini. I giocatori che reputo migliori vanno messi nelle condizioni tattiche migliori. E’ da lì che si costruisce il modulo”. |
