lunedì, Luglio 07, 2025 Anno XXI


Il 28enne accusato di tentato omicidio per il ferimento di un 23enne durante una rissa tra tifosi ha fornito dichiarazioni spontanee. La “scintilla” per la presenza dell’aggressore del fratello minore

Rimane in carcere M. Z., il 28enne accusato di tentato omicidio nei confronti di A. M., 23enne di Caorle colpito alla testa nel corso di una rissa tra ultrà domenica scorsa. Il gip ha deciso di confermare la misura cautelare nei confronti del giovane aggressore, che non ha risposto alle domande che gli sono state poste. Nelle due ore scarse di interrogatorio, il 28enne ha comunque fornito due dichiarazioni spontanee in cui afferma di non aver colpito nessuno con un martello o nella maniera in cui gli viene addebitata (l’ultrà rivale, di estrema destra, ha riportato lo sfondamento della teca cranica) e di aver reagito a una provocazione. Non ha negato comunque di aver preso parte al parapiglia.

La scintilla scatenante sarebbe stata la presenza di chi, nel corso di una specie di “regolamento di conti” tra i “Vecchi Ultrà 1988” (di estrema destra) e i “Gate 22” (di estrema sinistra) al parco Bissuola della scorsa primavera, avrebbe sfregiato al volto il fratello minore di M. Z. Un segno che parte dallo zigomo per arrivare alla bocca. Quanto accaduto domenica scorsa, quindi, sarebbe il “secondo capitolo” della vicenda.

La curva del Penzo, infatti, si divide tra gruppi organizzati. A. M. e il fratello fanno parte dei “Vecchi Ultrà 1988”, gruppo di estrema destra scioltosi ad agosto. M. Z. e altri presenti alla rissa, invece, sono appartenenti al Gate 22, gruppo di estrema sinistra. Un odio ideologico, pur tifando per gli stessi colori, che la primavera scorsa ha portato a fronteggiarsi una ventina di persone per parte, e che domenica avrebbe vissuto una sorta di “rivincita”.

[Fonte: Venezia Today]

Per Corederoma
Paolo Nasuto