lunedì, Maggio 12, 2025 Anno XXI


Mentre in via Templari si combatteva pr il passaggio di proprietà dell’UsLecce dai signori perbene ai Tesoro, in un’altra sede oggi si è combattuta un’altra battaglia molto più importante e che riguarda il futuro di tanti giovani (e non) tifosi leccesi.
Stiamo parlando del processo ai 37 ultrà leccesi (difesi dagli avvocati Minafra, Milli e De Giorgi) accusati di vari reati con il comun denominatore dell’ ASSOCIAZIONE A DELINQUERE . Questa accusa in pratica racchiude qualsiasi reato riconducibile a questione di tifo o di stadio commesso a partire da quel marzo 2008 fino ad oggi . E’ per questo motivo che nel processo troviamo coinvolto sia il presunto colpevole della bomba alla camionetta dei carabinieri in occasione della sfilata del centenario, sia i ragazzi denunciati per aver lanciato un fumogeno. Nell’ordinanza si leggono accuse che sarebbero degne del miglior film comico se non fosse che questo purtroppo film non è, e così ciò che negli altri stadi è normalità al Via del Mare è reato:
– lancio di un fumogeno in campo durante Lecce-Napoli del maggio 2009
– minaccia ad altro tifoso che intendeva incitare la squadra, inducendolo al silenzio
– intimazione ad un paio di steward di smetterla di comunicare con la polizia, sulla vicenda di un drappo esposto e fatto togliere, perché senza autorizzazione degli ultras

Tre dei trentasette accusati hanno accettato il rito abbreviato e per loro sono state formulate le richieste di condanna da parte del pm. Mentre per R.D. è stata richiesta l’assoluzione (gli veniva contestato il lancio di torce durante i festeggiamenti ultrà per il centenario) per gli altri due il pm ha richiesto condanne esemplari, un polso duro che non si legge nemmeno per delitti efferati.

Per R.L.N. accusato di resistenza aggravata a pubblico ufficiale e aggressione verso tifosi interisti con danneggiamento dell’autovettura sono stati richiesti ben 3 anni già ridotti di 1/3 per aver accettato il rito abbreviato.

Per J.P. accusato di aver lanciato la bomba carta verso la camionetta dei carabinieri è stato configurato il reato di tentato omicidio e detenzione di esplosivi e detratto il terzo della pena sono stati richiesti ben 9 anni di reclusione. Secondo il PM Cillo le pene richieste non sono elevate perchè ha voluto tener conto della giovane età degli imputati.

La sentenza dei giudici si avrà il 28 novembre, giorno in cui gli stessi decideranno se rinviare a processo tutti gli altri 34 ultrà o stralciare qualche posizione. Insomma mentre da una parte si festeggia per una battaglia vinta, dall’altra gli ultrà hanno veramente ben poco da festeggiare. Per loro la battaglia continua, sempre in attesa che qualcuno capisca che tifare Lecce non è reato
LecceGiallorossa.net

Per Corederoma
Paolo Nasuto