venerdì, Giugno 20, 2025 Anno XXI


Negli ultimi tempi la gita a Fiumicino era diventata una piacevole abitudine dei tifosi giallorossi per accogliere la squadra al ritorna da vittoriose campagne nelle “Terre della Nebbia Perenne”. L’immagine più divertente che ricordo è quella di Luciano Spalletti, allora allenatore della Roma, che abilmente scortato da alcuni solerti tutori dell’ordine si trovò all’improvviso accerchiato da tifosi osannanti che ne cercavano la “pelata” per uno schiaffo di felicità e ringraziamento.
La “pelata” di Spalletti come il mantello di Gesù che saliva verso Gerico e veniva tirato dai mendicanti e da coloro che soltanto toccandolo avrebbero ricevuto il miracolo richiesto.
Tempi lontani in cui una squadra allegra e spensierata dispensava spettacoli calcistici di prim’ordine ed in cui ogni gol veniva festeggiato a suon di schiaffi in testa. Si rideva e si vinceva.
Adesso non ridiamo più. E non vinciamo nemmeno.
La “Banda Spalletti” è diventata un’orchestra di vecchi suonatori sordi che non azzeccano più una nota. Quelle bande che si vedono in certi film, patetiche e che vivono di ricordi di un passato che sembra così lontano e nel quale ogni nota era una piccola sinfonia. Adesso solo suoni sconnessi e cacofonici. La Roma era l’orchestra Filarmonica di Vienna e suonava meravigliosamente Mozart. Adesso è rimasto soltanto un grandissimo Primo Violino in mezzo ad una Banda di Cialtroni diretti da un ex Direttore che non riconosce più nemmeno la scala musicale sul pentagramma.
Eppure fino a pochi mesi fa suonavamo senza alcuna differenza “Il Danubio Blu” e “Satisfaction”. Nella stessa partita eravamo “Filarmonica” e “Rolling Stones” a seconda dei momenti e delle necessità.
Quelle note ce le abbiamo,il leggio è ancora lì e lo spartito è aperto.
Noi lo sappiamo ROMA che tu puoi risalire. Hai tanto ancora nelle corde. La musica non è finita e gli artisti, quelli veri, non se ne vanno. Niente titoli di coda e dissolvenze.
Vogliamo ridere e ricominciare a vedere giocatori allegri e orgogliosi della maglia che portano.
Vogliamo sentire il tonfo simpatico di quegli schiaffi in testa e non il sordo rumore delle pizze in faccia. Abbiamo le guance gonfie. ADESSO BASTA.