martedì, Luglio 08, 2025 Anno XXI


da IL MESSAGGERO – laroma24.it

Claudio FenucciIl processo è alla Roma. Alla società, all’allenatore e ai giocatori. Perché il fallimento chiama in causa tutte le componenti. Si sbaglia negli uffici della sede di Trigoria come in campo, in allenamento, all’Olimpico e lontano da casa. Nessuno si può sentire estraneo a quanto sta accadendo dall’inizio della stagione e, allargando l’orizzonte, nessuno può avere alibi per il risultato deprimente di quella passata. Ieri l’unico comunicato del club giallorosso, quindi l’unico segno di vita, è stato l’annuncio dell’orario dell’Hall of Fame, la cerimonia in onore degli undici giocatori eletti dai tifosi che è prevista domenica, alle ore 10,15, prima di Roma-Atalanta, in programma alle ore 12,30. Mossa, però, non condivisa dalla gente, indispettita dalla figuraccia di Torino. Difficile che sia una giornata di festa, almeno questa è la sensazione, in queste ore, vivendo l’umore della piazza.

A Trigoria, oggi pomeriggio, l’atteso confronto tra dirigenti e squadra che, in parte, è stato preparato ieri mattina dal direttore generale Franco Baldini e dal direttore sportivo Walter Sabatini. Dg e ds hanno preso atto del momento delicato, entrambi sanno di avere grandi responsabilità. Sabatini è il più provato: sa di aver assemblato un organico non competitivo. Anche a Torino, in pubblico, si è preso la responsabilità di aver sopravvalutato qualche calciatore. Per ora non vuole mollare (il suo contratto scade a giugno), ma sa di essere in grande difficoltà nei confronti della proprietà. Non solo dei soci bostoniani, anche di UniCredit che sta seguendo con grande preoccupazione il flop sportivo, nonostante i grandi investimenti fatti anche per allestire la squadra e proprio il management. Che, presto, sarà ridimensionato e sfoltito. Perché Claudio Fenucci, come previsto da tempo (lui, però, ancora non conferma), è sul punto di trasferirsi al Milan. Depotenziato all’interno della Roma e stimato da Barbara Berlusconi, già dallo scorso inverno era stato accostato al club rossonero. Non è un caso che ieri non abbia partecipato al vertice tra dirigenti. Baldini era, invece, presente. Ma anche lui non è sicuro di finire la stagione e comunque in assoluto di restare: il Tottenham è in pressing e il dg ne parlerà con il presidente Pallotta che oggi si metterà in viaggio per l’Europa e domani sera o al massimo giovedì mattina sarà nella capitale. Se, oltre a Fenucci, andranno via anche Baldini e Sabatini a giugno, in meno di due anni il progetto sarà evaporato. Il direttore generale, intanto, ha incontrato ieri sera a cena l’avvocato Mauro Baldissoni, consigliere giallorosso e punto di riferimento del consorzio statunitense, per manifestare le sue perplessità sulla gestione societaria e tecnica. Baldini non ha feeling con Mark Pannes, l’ad scelto dal presidente che però uscirà presto di scena. Pallotta, sempre rapportandosi con UniCredit, sceglierà un nuovo amministratore delegato (sempre americano) che, a differenza di Pannes, si trasferirà stabilmente a Trigoria. Anche perché i giocatori non riconoscono Baldini come figura che rappresenta la proprietà. Per molti è semplicemente un dirigente, quindi un dipendente come loro.

E’ anche per questo che, su input arrivato direttamente da Boston, il dg dovrà oggi recitare una parte che mai avrebbe voluto interpretare. Salirà sul palcoscenico, in coppia con Sabatini, per richiamare la squadra alle proprie responsabilità dopo la resa di Torino. Per mettere a tacere i sussurri che escono quotidianamente dagli spogliatoi di Trigoria. Per zittire chi si lamenta perché ci si allena troppo, chi vorrebbe un atteggiamento tattico più accorto, chi vorrebbe giocare in un ruolo diverso e chi non ha dialogo con Zeman (i giovani, da Destro a Lamela, ma anche i senatori, da Burdisso a De Rossi). La lista degli scontenti, a quanto pare, è molto lunga.

A proposito di De Rossi, i dirigenti dovrebbero parlare con Daniele anche separatamente. Per chiedergli conto delle dichiarazioni rilasciate dopo la gara di Torino. Intanto Sky ha confermato la lite, negli spogliatoi dello Juventus Stadium, tra il centrocampista e Zeman, riportando una frase polemica che De Rossi avrebbe rivolto all’allenatore: «Era solo una partita e non una crociata».

U. TRANI


da CORRIERE DELLO SPORT – laroma24.it

Baldini torna a Londra: va al Tottenham

Baldini al Tottenham. Claudio Fenucci al Milan. Walter Sabatini in scadenza di contratto e alle prese, pensate un po’, con più interrogativi sul suo futuro che sigarette. Cioè: direttore generale della Roma, (ex) amministratore delegato, direttore sportivo. Cioè, ancora: la triade romanista chiamata a Trigoria per il rilancio, con le valigie in mano o quasi. Il tutto alla vigilia dell’arrivo del presidente James Pallotta che domani, insieme ai suoi Boston Celtics, sbarcherà in Italia, accompagnato da Mark Pannes [… ]Possibile? Possibile, soprattutto se si ascoltano le sempre più frequenti voci che a proposito circolano nell’ambiente. Oggi, potete scommetterci, fioccheranno le smentite, ma le voci a supporto di possibili cambiamenti ci sono e sono sempre più insistenti, molteplici e attendibili.

BALDINI – Doveva essere il number one , il presidente sul campo, il dirigente dell’ultima parola. Doveva. A distanza di un anno dal suo ritorno a Trigoria, tutto questo lo è stato solo in parte. E per quello che è stato, ha visto le sue scelte, i suoi uomini, salutare: le dimissioni di Luis Enrique, il benservito a Franco Tancredi e al responsabile della comunicazione Daniele Lo Monaco. Tutti segnali di un progressivo depotenziamento cresciuto in parallelo con le sempre maggiori responsabilità e deleghe di Pannes. Con il quale, peraltro, ci risultano punti di vista assai differenti e che in qualche occasione si sono tramutati in discussioni più o meno concitate. Di fatto, però, il Baldini che la Roma giallorossa aveva apprezzato e in gran parte amato da ds nella sua prima esperienza a Trigoria, in questi dodici mesi non si è quasi mai visto. «Ho preferito fare un passo indietro» così l’ex manager della nazionale inglese ha spiegato questo suo esagerato dietro le quinte […]. Alla luce di tutto questo, non si sono mai affievolite le voci di un Tottenham che sarebbe tornato a bussare alla sua porta, stavolta ancora più forte perché su quella panchina si è seduto Villas Boas, il tecnico che Baldini avrebbe volentieri portato a Trigoria.

FENUCCI – Da settimane circolano le voci di un suo addio alla Roma, destinazione Milan. C’è addirittura chi assicura che tra le parti ci sarebbe già un accordo di massima. Lui, Fenucci, confidenzialmente ha sempre smentito, ma il possibile nuovo corso rossonero, ha ravvivato l’ipotesi di un divorzio tra la Roma e l’ad. Anzi ex ad, perché come si può vedere nell’organigramma societario nel sito ufficiale giallorosso, la qualifica è scomparsa, essendo rimasta all’ex dirigente del Lecce soltanto la delega per il nuovo stadio […]
SABATINI – Non ci sono voci intorno al ds romanista, ma il solo fatto che il suo contratto scadrà il trenta giugno, lascia aperta la porta a qualsiasi ipotesi. Sabatini, di fatto, ha il suo destino in mano e di fronte a un’altra stagione di transizione e all’eventuale addio degli altri due dirigenti, non sarebbe una sorpresa se andasse a cercare il suo calcio e i suoi calciatori da qualche altra parte.

SUPERMANAGER – Tutti questi temi dovranno essere affrontati dal presidente Pallotta che domani sera sbarcherà nella capitale. […] L’uomo di Boston dovrà capire, parlare, ascoltare, decidere. E partecipare a un Cda che andrà in scena venerdì prossimo in cui dovrà essere attivato l’aumento di capitale. Nello stesso tempo, nei prossimi mesi, dovrà cercare il supermanager da sistemare quotidianamente a Trigoria e che dovrà prendere il posto di Pannes che, essendo impegnato in non meno di cinque-sei lavori, può garantire una presenza romana solo saltuaria.

PIERO TORRI