martedì, Maggio 13, 2025 Anno XXI


Difficile capire pechè in Europa sì e in Italia no, ma ancora una volta ci si accorge che nel nostro Paese qualcosa non vada (mai) per il verso giusto.

Stiamo parlando di Antonio Conte (vittima sacrificale imposta dalla decisione della Disciplinare, in attesa di giudizio definitivo) squalificato per dieci mesi al quale è stato vietato di assistere direttamente la squadra in tutti gli incontri ufficiali della Juventus, di poter interloquire durante le partite con staff tecnico, calciatori e panchina, di poter entrare negli spogliatoi prima, durante e dopo, e di non potersi presentare in conferenza stampa pre e post-gara.

Ma può assistere alle partite, in tribuna.
Anzi, in un box riservato esclusivamente alla sua persona. Così accade allo Juventus Stadium, dove per il tecnico bianconero è riservato un osservatorio speciale, schermato da vetro riflettente che lo nasconde agli occhi indiscreti e curiosi di tifosi, stampa e opinione pubblica.
Riservatezza, privacy. Nel segreto della quale può succedere di tutto.

Giustamente, aggiungiamo noi perchè – al di là della credibilità del verdetto della giustizia sportiva e al di là delle regole della squalifica – se da sempre l'”occasione fa l’uomo ladro”, così anche Antonio Conte sfrutta i buchi legislativi e le mancanze di gestione da parte di Lega e Federazione per dare un costante supporto alla propria squadra.

Nessuna prova, certo, (ci mancherebbe) ma è il segreto di Pulcinella tanto che è nata una piccola querelle con la Fiorentina, prossima avversaria di campionato, che ha negato un ‘box’ a Conte perchè già acquistati dagli abbonati per un Franchi tutto esaurito nei 40 mila posti.
Conte dovrà accomodarsi in tribuna d’onore o nella zona riservata ai giornalisti, ma c’è già chi sta gridando allo scandalo e al pericolo internazionale: la sua presenza potrebbe arroventare gli animi di qualche esagitato e quindi si teme per la sua incolumità.

Così ecco rinforzarsi le polemiche e le proposte di soluzione fino all’idea (tutta italiana) che Conte si andrà a infilare in uno stanzino solitamente dedicato a tecnici audio e video e ai telecronisti, pur di poter godere di una certa privacy.

E che sia di insegnamento alla Juventus: che prenoti per tempo (da qui a maggio) i posti esclusivi nei vari stadi di serie A per non correre altri tiri mancini, Agnelli metta mano a calendario e portafoglio opzionando per le prossime trasferte i posti migliori.

Ma in Europa tutto è diverso, forse più serio, di certo più coerente.
L’Uefa ha allargato la squalifica di Conte anche ai match europei e internazionali confermando la propria linea etica di controllare da vicino i tesserati in odore di antisportività. Anche fisicamente, perchè questa sera a Stamford Bridge per la gara con il Chelsea in Champions, Antonio Conte non godrà di nessun privilegio.

Sarà marcato a uomo dagli uomini di Platini che gli vieteranno telefonini, smartphone, tablet e altre diavolerie che lo potrebbero mettere in contatto con Carrera e la panchina bianconera.
Nessun box, nessuna violazione della privacy: solamente la messa in pratica delle regole.
Cosa impossibile nella civile Italia.

Se è vero che da noi, un presidente squalificato e costretto al Daspo come pena accessoria dopo l’accertamento di condotte antisportive e illegittime, sia riuscito ad aggirare la giustizia impunemente presentandosi allo stadio, non possiamo certo scandalizzarci di un eventuale box a vetri oscurati dove si può far di tutto.

Vero Enrico Preziosi?

[Fonte: Strettamente Personale]

Per Corederoma
Paolo Nasuto