venerdì, Luglio 04, 2025 Anno XXI


Il terzo tempo, andato in scena al celebre Bar Gianni di via Duca Alessandro, è l’ultimo atto della festa organizzata per l’amichevole Parma-Sampdoria (1-1) in programma sabato scosro.

Ma ce ne saranno sicuramente molti altri a breve, di una saga infinita, piacevolissima, destinata probabilmente a durare in eterno, ben oltre campionati e stagioni da vivere comunque allo stadio.

Boys e Ultras Tito amici
Il gemellaggio tra Parma e Sampdoria, in voga dall’autunno del 1990, si è così consolidato sabato sera di fronte ad una focaccia ligure infarcita di salumi nostrani, qualche damigiana di vino, tanta birra ed il consueto, mai fuori moda, scambio di sciarpe.

Parlano i Boys
Uno dei rappresentanti dei Boys, Erick, si lustra gli occhi. «Bella giornata, nonostante la nostra partita sia andata male (3-0 a favore degli Ultras Tito) -afferma- è venuta tanta gente in quello che riteniamo un momento di festa per il calcio. Ora il gemellaggio non è più vissuto strettamente solo dai due gruppi ultrà come avveniva nei primi anni Novanta, ma si è allargato all’intera comunità composta da famiglie, bambini, anziani. Speriamo di poterlo riproporre in occasione della sfida in campionato (messa in calendario il prossimo 21 ottobre nell’ottava giornata)».

Anche Morrone applaude
Presenti, per una breve comparsata, pure Obiang della Samp, Fideleff e Morrone tra le fila del Parma. Il capitano crociato promuove in pieno l’idea. «Bella serata, iniziativa fantastica con tanti tifosi che dovrebbe essere da esempio per il nostro mondo. Il calcio, in fondo, è questo: novanta minuti di partita e poi deve finire tutto. I miei obiettivi? Dare il massimo per questa maglia quando verrò chiamato in causa e poi l’attaccamento che c’è con il Parma va al di là di qualsiasi altra cosa e mi fa dare sempre di più».

Fideleff, primo gol al Tardini
Per Ignacio Fideleff la gioia ulteriore di aver segnato, al debutto da titolare, davanti al proprio pubblico, lui che non è un vero goleador. «Personalmente mi interessava giocare, fare novanta minuti e dimostrare di essere all’altezza della situazione, a prescindere dal gol che stavolta è capitato a me ma poteva capitare a qualcun altro -confessa- e poi da difensore salgo spesso nell’area avversaria cercando la via della rete. La difesa a 3? L’ho già fatta a Napoli, in Argentina al Newell’s e nell’Under 20 e quando cambi maglia non è difficile adattarsi a livello tattico». Ora alle porte la difficile trasferta di Napoli, in cui ha militato nella passata stagione. «Una partita importante per noi, non eravamo i più scarsi dopo il debutto in casa della Juventus e non siamo diventati i migliori perché abbiamo battuto il Chievo. Dobbiamo mantenere l’equilibrio e provare a raccogliere ancora i tre punti. La prestazione dell’anno scorso? Speriamo di ripetere nuovamente quel risultato (2-1 al San Paolo con reti di Gobbi e Modesto) e, soprattutto, vincere che è quello che conta alla fine».

[Fonte: Sportpeople]

Per Corederoma
Paolo Nasuto