sabato, Luglio 05, 2025 Anno XXI


CONCLUSA L’INCHIESTA DELLA PROCURA SUL BLITZ DEGLI ULTRÀ NEI DISTINTI, AVVENUTO LO SCORSO 22 APRILE. Decreti di condanna per i tifosi sottoposti a daspo e denunciati. I legali: ci opporremo in aula

QUANDO sarà celebrato, perché a ‘sto punto è certo che si terrà, sarà un vero e proprio maxi-processo. Una sequela interminabile di udienze con duecento imputati e una ridda di testimoni tale da far impallidire i giudici dell’Antimafia. Un elenco capace di mandare in tilt qualsiasi tribunale, roba che a Genova non s’è mai vista prima. E tutto per un’accusa di violenza privata. È destinata a concludersi così l’inchiesta sui fatti accaduti durante il match fra Genoa e Siena, con i giocatori rossoblù costretti a sfilarsi le maglie di gioco su ordine degli ultrà, imbufaliti per una sconfitta a loro dire vergognosa. L’altro ieri il pm Biagio Mazzeo ha formulato la richiesta di giudizio immediato per dodici sostenitori, accusati a vario titolo di lesioni, violenza privata, minacce e scavalcamento di barriere, reato tipico dello stadio. Oggi dai corridoi del palazzo di giustizia giunge conferma che quella dozzina di tifosi non sarà la sola a finire alla sbarra. Imputati di violenza privata, saranno condannati anche gli altri duecento supporter già sottoposti a daspo (divieto di accesso alle manifestazioni sportive). Già perché, sebbene molti non lo sappiano e non abbiano letto con attenzione le carte loro consegnate dagli investigatori, a fondamento del provvedimento restrittivo c’è pure una denuncia alla Procura genovese. E la notizia di reato produrrà un decreto penale di condanna, come conferma lo stesso magistrato quando afferma che una quarantina sono già stati inviati per la notifica. Fatti due conti, il reato di violenza privata è punito con la reclusione fino a 4 anni ma probabilmente agli ultrà “invasori” dei distinti allo stadio di Marassi sarà comminata una pena di soli 15 giorni, convertita in sanzione pecuniaria. Ancora, ad oggi ogni giorno di carcere vale 256 euro, ciò vuol dire che ciascun tifoso sottoposto a daspo e denunciato dovrà pagare minimo 3840 euro. «E non sarà finita – spiega uno degli avvocati nominati dai supporter rossoblù, il legale Stefano Sambugaro – perché si tratta comunque di una condanna, una macchia che resterà sulla fedina di ogni imputato». Per questo motivo la gran parte dei sostenitori genoani a rischio ha già deciso di opporsi ai decreti penali del pm Mazzeo,preferendo il dibattimento. Una scelta che potrebbe porre la Procura di fronte a un bivio: processare 200 persone in un solo colpo dando così vita a un maxi rito impossibile da celebrare in una qualsiasi aula di giustizia genovese oppure trascinare alla sbarra un tifoso alla volta, col rischio di vedere gli altri 199 chiamati a testimoniare dagli avvocati difensori, assieme ai giocatori presenti al momento del blitz ultrà e al patron del Genoa, Enrico Preziosi. L’alternativa, la terza via (per quanto già respinta nei fatti) potrebbe essere quella di archiviare le indagini, rinunciare ai decreti penali di condanna. Ma ciò vorrebbe dire invalidare i daspo, azzerare in un colpo solo il lavoro di settimane e settimane. No, più probabilmente si finirà di fronte a un giudice: in duecento, pronti ad ammettere di aver sì invaso i distinti ma fermi nel respingere ogni altro addebito, dalle violenze alle minacce agli steward.

[Fonte: Grifoni in rete]

Per Corederoma
Paolo Nasuto