Categorie FaceBookScritto da Paolo Nasutomercoledì, 1 Agosto alle ore 01:38
Il mostro burocratico messo in piedi ormai è ingestibile: c’era persino chi credeva di applicare la tessera del tifoso ad una amichevole pre-campionato, al che il Calcio Padova ha deciso di invertire i campi di detta amichevole per agevolare i propri tifosi. Cosa buona e giusta: al tavolo tecnico del GOS, con le menti dell’ONMS siedono anche le stesse società, per cui è davvero l’ora per le stesse di smettere il ruolo passivo e far valere un briciolo di propria autorità anche nell’imminente stagione agonistica.
Lo aveva fatto ben capire Pea, nella sua intervista precedente l’impegno di domenica: “Domani prenderemo confidenza con la nostra “casa”, ed è utile per prendere le misure… La società è stata brava a portare l’amichevole col Bassano qua a Padova, così da avere più tifosi possibili!”. Ma cosa è successo di preciso? Niente di grave, semplicemente una società di calcio una volta tanto ha voluto rivendicare la propria sovranità nei confronti dell’Osservatorio e delle stupidissime misure prese per contrastare (così dicono) la violenza negli stadi.
Facciamo un passo indietro: da un pò di tempo si sa che il Padova domenica 29 luglio giocherà un’amichevole allo stadio “Mercante” di Bassano. La tifoseria, complice il ritrovato entusiasmo di quest’ultimo periodo, è pronta a partecipare in massa. Ma ecco che arriva la doccia gelata del Bassano Calcio: Domenica 29 luglio alle 20.00 allo stadio Rino Marcante di Bassando del Grappa, il Padova affronterà in amichevole il Bassano Virtus. I biglietti del Settore Ospiti, riservato ai possessori della Tessera del Tifoso, sono già in vendita nei seguenti punti vendita del circuito Booking Show al costo di 10 euro, esclusi i diritti di prevendita.
Subito monta la polemica, anche perché la trovata di “limitare” l’accesso al settore ospiti è un’invenzione bella e buona della questura di Vicenza. Le determinazioni dell’Osservatorio infatti, prevedono di essere applicate solo in occasione degli incontri di campionato di serie A, B e Lega Pro (1° e 2° divisione), ed in occasione delle partite di Coppa Italia. In nessun caso sono previste limitazioni nelle partite amichevoli.
Purtroppo c’è chi finisce col distorcere la realtà, magari non in mala fede (col casino che hanno tirato su negli ultimi anni, faccio fatica perfino io a capirci qualcosa!), ma diffonde un’informazione sbagliata: è il caso di Stefano Viafora, che su Padova Sport se ne esce con un articolo della serie “Non è giusto, ma queste sono le regole” (Clicca qui). Vi si legge fra l’altro: Basta infatti che la partita, anche amichevole, abbia regolare designazione arbitrale perchè assuma i crismi dell’ufficialità. Sbagliato! La designazione arbitrale c’è anche per partite tipo Padova-Equipe Tonezza. Ma non viene richiesta nessuna tessera del tifoso per accedervi. Inoltre Viafora fa l’esempio dei diffidati spezzini, che non centra nulla: in occasione per esempio dell’amichevole prevista per domani fra Spezia e Kayserispor, squadra partecipante alla massima serie del campionato turco, è stata designata una regolare terna arbitrale austriaca. La gara inizia alle 17 ma la notizia è un’altra. Trattandosi di partita ufficiale tutti i cosiddetti daspati, i tifosi cioè sottoposti a Daspo (sono otto, attualmente alla Spezia), dovranno recarsi in Questura per la firma. Mi permetto di ricordare che i nostri diffidati hanno sempre firmato in occasione delle amichevoli, senza che nessuno dedicasse loro una mezza riga (firmare in piena estate per un’amichevole in montagna contro una squadra di terza categoria); ma questo non centra niente con la scusa della tessera del tifoso obbligatoria, che è un’invenzione di sana pianta della Questura di Vicenza. Nel frattempo c’è anche chi telefona a Bassano, e si sente rispondere da un’addetta della società che sarà comunque attiva la promozione “porta un amico allo stadio”, perciò qualche “non tesserato potrà entrare”.
A questo punto finalmente entra in gioco il Calcio Padova, che giustamente cerca di avvicinare i propri tifosi e non di allontanarli, e che una volta tanto “disobbedisce” all’Osservatorio. O meglio, fa invertire i campi in modo da poter avere il proprio tifo. E lancia un chiaro messaggio all’Osservatorio: avete rotto i coglioni! Non lo dice nessuno, ma di fatto il Calcio Padova è la seconda società (dopo la Roma per la famosa questione dei carnet) a disobbedire all’Osservatorio: avrebbero potuto far buon viso a cattivo gioco, dire “abbiamo le mani legate” e giocare a Bassano davanti a pochi intimi e con 500 tifosi fuori. Invece hanno voluto giocare a Padova, rinunciando anche all’incasso.
Bene, siccome non ne parla nessuno (apposta?), ne parlo io, mi sembra giusto!
Chiaro, in campionato una situazione del genere non sarà possibile. Ma è indicativo della “simpatia” che coglie l’Osservatorio anche fra le stesse società calcistiche. E se le società calcistiche per prime cominciassero a disobbedire, forse allora potrebbero cambiare veramente le cose!