venerdì, Maggio 02, 2025 Anno XXI


da romanews.eu

Dopo la seduta di questa mattina Marquinho incontra i giornalisti nella sala stampa di Riscone di Brunico. Ecco le dichiarazioni integrali del brasiliano, trascritte fedelmente (parola per parola) ascoltando l’audio della conferenza:

MarquinhoPensi che sia una Roma da scudetto, o siete lontani dalle prime tre, ossia da Juventus, Milan e Inter?
“Penso che manchi ancora qualcosa per raggiungere il livello di Milan, Juventus e forse anche dell’Inter, tuttavia questa squadra è in grado di lottare per molte cose in questa stagione”.

C’è stato anche un sacrificio economico da parte della Roma per riscattarti, adesso il cartellino è tutto della Roma. Qual è il tuo obiettivo personale ora che a centrocampo rispetto all’anno scorso arriveranno nuovi giocatori, come Bradley e Tachtsidis? Vuoi giocartela da titolare oppure pensi che sarà un po’ più difficile per te?
“Ho sempre creduto nelle mie potenzialità, credo che la concorrenza faccia bene all’interno di una squadra, è bene che ci siano più giocatori per lo stesso ruolo, la concorrenza serve sempre ad aumentare la qualità del gruppo. Inoltre penso che senza la pressione, il peso, di dover firmare un nuovo contratto, anche il mio livello calcistico potrà migliorare”.

Ieri, alla fine della seconda amichevole, Zeman ha detto ‘Non siamo ancora in grado di disputare una partita’. Questo concetto un po’ vi butta giù oppure credi in Zeman e nel suo lavoro, che cosa vi ha detto? Quand’è che sarete veramente la squadra di Zeman, con la sua impronta?
“Va capito, va compreso che ieri avevamo fatto un allenamento pesante, come in tutti questi giorni del resto prima della partita. Il mister insiste molto sulla parte fisica, dopo un’ora avevamo le gambe evidentemente un po’ imballate, un po’ pesanti, ma credo che da qui in avanti le cose andranno sempre meglio e direi che nel giro di 1-2 settimane acquisiremo una migliore condizione fisica e si vedranno già i risultati”.

C’è stato un momento in cui la trattativa per il tuo riscatto è andata un po’ per le lunghe. Hai mai avuto paura di non tornare, o che la Roma non chiudesse il tuo riscatto? Poi sei stato provato anche da esterno sinistro di difesa, sei un intermedio, però c’è una posizione dove preferisci giocare? Qual è il ruolo dove ti trovi meglio?
“Paura non ne ho mai avuta, perchè quando sono partito per le ferie avevo già parlato con Sabatini e Baldini del mio ritorno, evidentemente ci è voluto un po’ più di tempo per definire tutti i dettagli. Per quanto riguarda la mia posizione in campo, preferisco quella di interno, di centrocampista, di ‘volante’, come diciamo in Brasile, perchè credo che lì posso fare le cose migliori”.

Che differenze hai notato subito tra il sistema di gioco di Zeman e quello di Luis Enrique come movimenti dei centrocampisti? E poi un giudizio su Castan che sta per arrivare: nessuno meglio di te lo conosce, visto che l’hai incontrato da avversario in Brasile…
“Credo che con questo modulo di Zeman il centrocampista corra di più, perchè il gioco di Zeman è fatto di continui appoggi, di sovrapposizioni, sia in fase offensiva che difensiva. Ma ci stiamo allenando per questo e non credo che sarà un problema. Castan è un grande giocatore, sta attraversando un ottimo momento della sua carriera, ci potrà sicuramente aiutare ed è un giocatore che come profilo si adatta bene a questa squadra”.

Ci sono due scuole di pensiero tra i tuoi compagni. C’è chi pensa, come Totti, che la Roma debba migliorarsi, potenziarsi per essere competitiva, e chi, come ad esempio Pjanic e Bojan, dicono che questa Roma può già puntare allo scudetto. Tu da che parte stai? E poi, per quello che capti nello spogliatoio, pensi che Totti sia sempre al centro di questa squadra, di questa società?
“Per me questa è una squadra molto forte, ho detto che forse è un po’ indietro rispetto a Juve e Milan, ma è un gruppo molto solido, molto forte, che adesso già si conosce da un anno. Quindi attraverso tutti questi allenamenti che stiamo facendo, sicuramente possiamo provare, o quanto meno aspirare a lottare per lo scudetto. Per quanto riguarda Totti, è evidente che è un giocatore sempre al centro dell’attenzione, sempre sotto ai riflettori perchè è un giocatore diverso, un giocatore su cui tutti si concentrano per quel che fa dentro e fuori dal campo. E’ un esempio per tutti e credo che debba continuare a essere così perchè è il giocatore che fa la differenza”.

Stanno arrivando altri due centrocampisti adesso, siete veramente tanti a centrocampo per tre posti. Pensi che ci sia un po’ troppa concorrenza in questa parte del campo? E poi: ti poni un obiettivo di gol, quanti ne vuoi fare quest’anno?
“Come ho detto prima la concorrenza fa sempre bene all’interno di un gruppo perchè permette sia a chi scende in campo sia a chi è in panchina di dare il massimo e di rendere al massimo le proprie potenzialità. Per quanto riguarda un obiettivo di gol, è difficile fissarlo, in Brasile mi è capitato di fare 8 gol in una stagione, 10 in un’altra; quello che posso promettere è che io ogni volta che giocherò cercherò sempre di fare un gol, attraverso un segmento in aria di rigore, o un tiro da fuori, perchè alla fine i gol sono molto importanti per un giocatore”.

Cosa ti sta pesando di più di questo ritiro e cosa invece ti sta esaltando? E poi un aggettivo per raccontare Zeman…
“In Brasile non avevo mai fatti allenamenti di questo genere, sono allenamenti diversi anche perchè in Brasile il periodo di preparazione, il ritiro dura di meno rispetto all’Italia. In ogni caso questo volume di corsa io personalmente non l’avevo mai fatto, e credo neanche tanti miei compagni di squadra. Ma tutti crediamo in quello che vuole l’allenatore, che sicuramente vuole raggiungere degli obiettivi ben precisi. Obbediamo a quelle che sono le sue istruzioni, si vede che questo allenatore vuole ottenere il meglio da ciascun giocatore e vincere dei titoli, che poi è quello che conta sia per un allenatore che per un calciatore. Un aggettivo? Direi che sicuramente è un personaggio diverso dal solito”.

Secondo te quest’anno la Roma può qualificarsi in Champions?
“Credo che questo sia l’obiettivo minimo che possiamo prefissarci, anche per tutto il lavoro, l’allenamento che stiamo svolgendo. Credo che dopo allenamenti così pesanti, dopo così tanta sofferenza, vincere ci darà un gusto speciale, anche alla luce di una stagione precedente non esaltante sotto il punto di vista dei risultati”.

Che ne pensi della cessione di Thiago Silva?
“Thiago Silva è indiscutibilmente il miglior difensore del mondo, l’Italia perde qualcosa lasciandolo andare, perchè è evidente che quanti più grandi giocatori vi siano tanto migliore è il campionato. Ma se questa è la soluzione migliore per lui, posso dire soltanto che faccio sempre il tifo per lui perchè, oltre a essere un grande giocatore e una grande persona, è un grande amico”.

Prima hai detto che Zeman è una persona diversa. Cosa ti ha maggiormente colpito di lui?
“Sicuramente è una persona molto persistente, che crede ciecamente nel suo lavoro, che non scende a compromessi, che non negozia sui carichi di lavoro. Ad esempio se decide che bisogna fare dieci giri di campo, saranno dieci giri senza sconti o venti giri. Indubbiamente il lavoro è molto pesante, ma tutti crediamo in lui, si vede che è una persona vincente e da qui in avanti siamo sicuri di migliorare la nostra condizione fisica”.

E’ partito Borini, la Roma sta trattando Mattia Destro. E’ un giocatore che può effettivamente rinforzare la Roma? Che idea hai di lui?
“A dire il vero non ho visto molte partite del Siena. So che Destro si è distinto nella scorsa stagione e che ha fatto molto bene. Andando via Borini qualcosa ci mancherà. Borini stava attraversando un grande momento ma se dovesse arrivare Destro sono sicuro che potrà aiutare a sopperire a a quell’intensità che Borini ci assicurava in attacco”.