Categorie VirgolettatoScritto da Lucky Lukelunedì, 20 Ottobre alle ore 02:57
da ilromanista.it
«Con il Chelsea sarà dura, ma noi cercheremo di ottenere la qualificazione». A parlare è Julio Baptista, uno che i Blues li conosce bene avendoli affrontati in Premier League quando vestiva la maglia dell’Arsenal. La Bestia, al momento ancora in Brasile per curarsi dal problema muscolare alla coscia, tornerà nella Capitale solo domani e dunque con il Chelsea non scenderà in campo. Però l’ex Real, intervistato da The Indipendent, ha voluto fare il punto su quello che è stato, e quello che sarà, il cammino dei giallorossi in Champions: «Noi abbiamo giocato veramente una brutta gara con il Cluj e a Bordeaux stavamo perdendo per 1-0 – ha ricordato Baptista – Prima che iniziasse la competizione tutti quanti pensavamo che il Chelsea potesse vincere il girone come prima e la Roma potesse arrivare seconda. In realtà non è così semplice. Adesso noi abbiamo bisogno di uno o tre punti a Londra e il nostro obiettivo è quello di ottenerli nonostante il Chelsea sia una delle squadre più forti d’Europa. Hanno Drogba infortunato, ma Anelka è forte e un giocatore molto pericoloso. Perciò noi dovremo cercare di giocare bene in queste due difficili gare, in trasferta e in casa, in modo da ottenere la qualificazione». La Roma dunque si prepara alla partenza verso Londra, una città molto amata dalla Bestia ai tempi della sua esperienza in Premier: «È bellissima, vivere lì è stata una delle più importanti esperienze della mia vita. È una grande metropoli, sembra il centro del mondo, io mi sono molto divertito». Piacevole è anche il ricordo dei Gunners: «Io penso di aver giocato molti minuti con l’Arsenal considerando che era una squadra che l’anno prima era stata vicina a vincere la Champions League – afferma la Bestia – dove io sono migliorato e non ho rimpianti. Io ho imparato molte cose da Wenger, uno dei migliori allenatori che oggi ci siano in Europa e avrei voluto restare in Inghilterra. Ma alla fine il Real non ha voluto portare a termine l’affare con Reyes e così è sfumato tutto. Comunque il mio miglior ricordo di quell’anno è stata la quaterna segnata al Liverpool». Meno felice, rispetto ai Quarti, è il ricordo della Finale di quella Carling Cup: «L’Arsenal aveva una formazione molto giovane contro un Chelsea che in prima squadra aveva giocatori come Drogba, Shevchenko, Ballack, Makelele e Essien. Ma, nonostante tutto, noi segnammo il primo gol con Walcott e i Blues ebbero dei problemi per recuperare e vincere 2-1. È stata una grande esperienza». Positivo anche il ricordo del campionato inglese, anche se alla Bestia non è piaciuto proprio tutto: «Del calcio inglese mi ha colpito l’intensità delle partite, si gioca ad una velocità che è doppia rispetto al normale. Quello che non mi è piaciuto molto è la tolleranza degli arbitri. Alcuni brutti falli, come quello subito da Eduardo da Silva (attaccante croato-brasiliano dell’Arsenal infortunatosi la scorsa stagione contro il Birmingham, ndr) ne sono un esempio tipico. Accade troppo spesso di vedere tackle troppo duri. La Premier è superiore rispetto agli altri campionati non in qualità ma in intensità perché il modo in cui giocano i calciatori è quello di dare tutto quello che hanno». Lo stesso approccio che dovrà avere la Roma se vorrà espugnare lo Stamford Bridge.