domenica, Luglio 06, 2025 Anno XXI


Eccolo il gioco preferito dai politici italiani: lo scaricabarile. La sconfitta agli europei è in gran parte ed ugual misura, colpa della Figc e della Lega. Ma Abete non è di questo avviso, e scarica tutto su Beretta e i 20 presidenti di A. Abete è un uomo che vive di (in)successi, se esistesse una meritocrazia in questo paese sarebbe stato allontanato da tempo. Ieri è stato l’unico italiano ad aver perso due volte. Oltre la finale si è ritrovato in quello stadio che a suo convincimento doveva essere l’Olimpico di Roma. Si perchè la sua certezza di prendere Euro 2012 è stata spazzata via mica da candidature di Germania, Francia, Inghilterra. No da Polonia ed Ucraina, roba da sotterrarsi dalla vergogna. Ma Abete o è abituato a conviverci con la vergogna o da bravo politico se ne frega altamente confidando nella scarsa memoria degli italiani. La Lega di colpe ne ha tantissime, Beretta è il killer, in doppio stipendio, della serie A ma assolvere nuovamente la FIGC significa essere complici di un sistema che sta umiliando calcio e tifosi. Abete si trova a gestire (malissimo) continuamente scandali e non perchè la FIGC è vigile e “funziona”. No loro dormono, sono le procure di mezza Italia che fanno quello che dovrebbe fare la Federazione, che difatti quando si ritrova a doversi svegliare e prendere provvedimenti cerca di farlo nell’unico modo che conosce: in fretta, sbagliando e cercando di non far male a nessuno. Pasticci su pasticci che rendono la credibilità del calcio italiano prossima allo zero. “La Lega è insignificante e procura un danno al calcio” ha detto Abete, vero ma forse si stava solo guardando allo specchio. Perchè tra scandali, insuccessi personali è bene ricordare anche in che condizioni si trova “il futuro del calcio italiano”: a livello giovanile l’Italia in Europa è al 17° posto del ranking Uefa, una sorta di No Future alla Sex Pistols applicata al calcio del domani, una vergogna inaudita.

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Per Corederoma
Paolo Nasuto