venerdì, Maggio 17, 2024 Anno XXI


Nel guardare i siti e i telegiornali odierni si ha la netta sensazione che una sconfitta per quattro reti a zero della nostra nazionale sia stata recepita e smerciata come una mezza vittoria.

Può essere, considerata la scarsa considerazione con cui l’italica spedizione pallonata era partita, tra mestizia tecnica e avvisi di garanzia.

Ma l’aspetto che colpisce è un altro: come la politica e le istituzioni abbiano cavalcato le ultime battute di questo torneo calcistico ad uso e consumo della propria immagine.

Umanamente dispiace che un galantuomo come Giorgio Napolitano si sia fatto prendere l’onesta mano e si sia fatto tirare la giacchetta fino quasi a farsela sfilare.

Il suo orgoglio da italiano pulito lo ha mal consigliato, ma non nei confronti di tanti calciatori o dell’allenatore, comunque meritevoli di rispetto, bensì nei confronti di quel 35 per cento di giovani che non ha speranza di trovare un lavoro e che stasera vede sfilare premiati una serie di miliardari che vive di stronzate e pallone. Nei confronti di quel 13 per cento di persone che vive sotto la soglia della povertà, nella stessa Italia. Quella che stasera guarda in tv, premiata, gente che ieri sera ha preso quattro pere. Quella che domani andrà al bancomat a vedere se escono 100 euro per fare la spesa.

Retorica? Retorica un CAZZO.

Mario Monti invece si è superato, andando contro la sua indole snob e lontana dalla rozzezza di una palla rotolante, si è presentato a Kiev per mettere all’incasso mediatico il presunto successo nel vertice europeo di venerdì scorso. Presunto nei risultati pratici che ci regalerà, di cui credo non essere il solo ad avere enormi dubbi.

L’Italia si è desta, tutti cantano l’inno, tutti lottano per la maglia e la patria, vorremmo che si facesse anche fuori dal campo. In primo luogo da chi è investito da fondamentali responsabilità istituzionali. Mai come oggi l’italiano si aspetterebbe qualcosa di diverso dalla politica e dal governo. MA ASPETTERA’ INVANO.

Rimbocchiamoci i due centimetri di maniche rimaste, mettiamoci al lavoro e spacciamoci la schiena, solo questo ci salverà.

SOLO L’IMPEGNO DI OGNI SINGOLO ITALIANO. IN OGNI CAMPO ED IN OGNI PROFESSIONE E LAVORO, SENZA CONTARE SU NIENTE E NESSUNO.

Le prese in giro di oggi e dei giorni scorsi le abbiamo capite e tanate.

FACCIAMO DA SOLI, VOI DISTRIBUITE MEDAGLIETTE A VENDITORI DI SOGNI INFETTI, MENTRE I NOSTRI GIOVANI NON HANNO PIU’ SPERANZE.

IN QUESTO PANORAMA DI FANGO EMERGE UN SOLO UNICO LAVORATORE: IL MAESTRO ZEMAN, DA DOMANI AL LAVORO.

DATTE DA FA’, FIDATI SOLO DI TE STESSO MAESTRO, STIAMO CON TE.

FORZA ROMA.

Associazione CoredeRoma