Categorie FaceBookScritto da Paolo Nasutomercoledì, 27 Giugno alle ore 09:24
LECCE – E’ tornata in aula, per l’udienza preliminare, l’inchiesta che vede imputati a vario titolo 37 presunti appartenenti al gruppo denominato “Ultrà Lecce”, la frangia più radicale del tifo giallorosso. Oggi è toccato al pubblico ministero, il procuratore aggiunto Ennio Cillo, esporre le accuse nei confronti degli imputati. In circa un’ora il pm ha ripercorso i vari episodi contestati. In particolare, il 16 marzo del 2008, mentre si svolgeva a Lecce un corteo non autorizzato organizzato dagli ultras giallorossi per festeggiare i “100 anni di calcio a Lecce”, uno degli indagati, dopo essersi coperto il volto, avrebbe lanciato un ordigno contenente 800 grammi di esplosivo verso un fuoristrada dei carabinieri provocando un profondo squarcio al cofano e numerosi danni alle parti meccaniche, senza ferire però nessuno dei militari all’interno.
Vi sarebbero stati poi alcuni lanci di fumogeni e bombe carta in campo; le minacce agli steward e ad alcuni tifosi; la tentata aggressione ad alcuni tifosi del Torino; cori contro la polizia; e la contestazione all’ex difensore maliano del Lecce, Souleymane Diamoutene (reo di aver indossato la stagione precedente la maglia del Bari), avvenuta presso l’impianto sportivo “Colaci” di Calimera. L’operazione, scattata a fine maggio 2009, portò all’arresto di 14 ultrà del Lecce da parte della polizia, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare. Sette finirono in carcere, altri sette ai domiciliari.
Dopo l’accusa è toccato agli avvocati difensori replicare. L’udienza è stata poi aggiornata al prossimo 10 ottobre per l’ultima arringa difensiva (la più complessa e articolata), quella dell’avvocato Giuseppe Milli. Il penalista ha depositato, con la collega Renata Minafra, una memoria con un elaborato tecnico che dimostrerebbe l’estraneità di un loro assistito ai fatti contestati. In quella data il gup Annalisa De Benedictis deciderà se rinviare a giudizio 34 dei 37 imputati. Il 17 ottobre, invece, sarà discusso il processo dei tre che hanno scelto il giudizio con rito abbreviato: N***** L****** R****, J*** P****** e R**** D******.
Credo sia uno dei processi più ridicoli in cui sia mai stato imputato un gruppo ultras. Qui hanno costruito addosso ai ragazzi di Lecce un’associazione a delinquere basata su accuse fantomatiche (vedi le minacce, che sono qualcosa di impossibile da provare a livello processuale e che si basano tutto sull’essere “la mia parola contro la tua”…), reati che non sono penali ma amministrativi (cori contro la polizia), reati che non sono reati (contestazione ad un giocatore) e reati penali che sono individuali (vedi il lancio della bomba carta al corteo dei 100 anni del Lecce, il lancio dei fumogeni in campo e gli scontri con i tifosi del Toro). Una grandissima farsa, che potrebbe rappresentare un precedente pericoloso per qualsiasi gruppo ultras, che potenzialmente potrebbe divenire un’associazione a delinquere…
Credo sia ora che tanta gente, tanti imbecilli che sono in questo paese comincino a scendere dalle piante. Ma sul serio però. Qui si continua a colpire chi ha la sola colpa di portare avanti una passione, trovando appoggio in una vasta fetta dell’opinione pubblica che pensa che in fin dei conti gli sta bene perchè tanto “i tifosi sono una manica di deficienti”. Poi però le vere associazioni a delinquere che sono in Italia le vediamo tutti, in primis quella presente a Montecitorio. Ma ad essere perseguiti sono solo i tifosi, anzi gli ultras come in questo caso….
E qui vengono fuori anche i nostri limiti, di ultras, incapaci di unirci realmente di fronte alle problematiche comuni che abbiamo, incapaci di vedere oltre il nostro orticello… Gli slogan e la solidarietà a parole sinceramente servono a poco quando poi vedo in rete commenti di gente che vorrebbe il daspo per i napoletani che a Roma fischiavano l’inno o che godono per i baresi finiti in carcere nell’inchiesta sul calcioscommesse basandosi più che altro su ciò che leggono nei giornali che, dovremmo saperlo, non la raccontano mai giusta… Ecco, cominciamo allora a fare fronte unico noi per primi, in modo che l’opinione pubblica sia quasi costretta a rivedere certe posizioni e che la magistratura abbia un compito meno semplice!