Chi sta finanziando i debiti delle squadre di calcio spagnole?
Categorie FaceBookScritto da Paolo Nasutovenerdì, 22 Giugno alle ore 08:29
Avevamo già pubblicato recentemente un articolo analogo. L’argomento è complicato e non vorremmo avventurarci in territori non nostri, però questo nuovo modello di calcio non è sostenibile, e men che meno è moralmente giusto farlo sostenere ai cittadini. Non aggiungiamo altro su banche, debiti, Stati e crisi globale, ci scapperebbero le bestemmie.
Secondo un’articolo pubblicato sul Corriere della Sera lo scorso 7 giugno, il debito complessivo del calcio professionistico spagnolo ammonta a 5 miliardi di Euro, a fronte di un fatturato di 1,8 miliardi annuo.
Per andare in pari (senza neppure cominciare a restituire i debiti) bisognerebbe liquidare i calciatori di un terzo della Liga oppure il Real Madrid dimezzare il monte stipendi ai vari Ronaldo, Kaka e co.
Di questo ammontare, circa 1,4 miliardi di Euro sono debiti verso lo Stato per tasse e contributi sociali non pagati. La situazione è stata risolta mediante la stipula, nel mese di aprile 2012, di un accordo fra il Governo e la Liga de Fútbol Profesional che prevede il pagamento rateale di questo debito, dando in garanzia il 35% degli incassi derivanti dai diritti TV.
La restante parte proviene dalle banche, che hanno generosamente finanziato la crescita delle squadre spagnole (in particolare Real Madrid, Barcelona e Valencia). Peccato che le banche che a suo tempo finanziarono, ad esempio, l’acquisto di Cristiano Ronaldo e lo scoperto del Valencia in un momento di difficoltà siano poi confluite in Bankia, che è stata nazionalizzata all’inizio di giugno 2012.
Quindi anche una parte del debito bancario del football è allocato a carico dello Stato.