Categorie FaceBookScritto da Paolo Nasutovenerdì, 1 Giugno alle ore 01:53
“Tolleranza zero”. “Via le mele marce”. “Saremo inflessibili”. “Mai più nel calcio chi avvelena il calcio”. “Massimo rigore”. “Useremo il pugno di ferro”. “Faremo pulizia senza guardare in faccia nessuno”. Chi si ricorda altre espressioni sul tema è pregato di segnalarle. Può inviarle direttamente alla Federazione Italiana Giuoco Calcio, dai cui uffici provengono i proclami sopra registrati, tutti riferiti alla giustizia sportiva impegnata a fronteggiare il caso scommesse. E’ bastato un giorno, il primo del secondo processo relativo alla prima tranche del secondo, terzo e quarto filone d’inchiesta, aspettando sempre il terzo processo basato sul secondo filone che si occuperà della terza tranche relativa ella quinta e sesta inchiesta, per capire a cosa servissero quelle dichiarazioni fiere e puntute. Servivano a nascondere il nulla, il caos, la grottesca risposta di un sistema colpito al cuore dallo scandalo e incapace di reagire in modo ordinato, limpido, sensato. La tolleranza zero, per dire, l’abbiamo vista contando la folla di imputati precipitarsi da Palazzi per mercanteggiare pene ridicole – pochi mesi di squalifica per partite vendute, due punticini di penalizzazione per responsabilità oggettiva, grazie al patteggiamento e al pentitismo dell’ultima ora. La coerenza l’abbiamo toccata con mano leggendo dei 6 punti di penalizzazione concordati col Grosseto, il giorno dopo la chiamata in causa del club per responsabilità diretta durante gli interrogatori di Cremona: se confermata nel processo ter, o quater o decimoquinto, porterebbe alla retrocessione. Che senso ha, dunque, questo processo ai pentiti e ai disgraziati, mentre a Cremona stanno in galera i calciatori, le nuove carte invadono i tavoli degli avvocati e delle procure, le indagini in corso riservano ogni giorno un colpo di scena? Che senso ha condannare qualcuno che tra un mese dovrai processare ancora e per lo stesso reato per cui hai applicato le tariffe più basse?
Certo, bisognava fare presto. Lo chiedeva il Coni, lo prometteva la federcalcio, lo assicurava Palazzi. Bravi, avete fatto presto. A mettere in scena il penoso spettacolo di una giustizia ingiusta, la peggiore che c’è. Quella che farà partire i campionati con tanti segni meno nelle classifiche e tanti punti interrogativi su quando e quanto aumenteranno quei segni in corsa, a tornei iniziati. Allora, carissimi frettolosi, forse vale la pena porne un altro, grande interrogativo: davvero i campionati possono partire a fine agosto?