lunedì, Luglio 14, 2025 Anno XXI


All’interno dello stesso mondo ultras c’è chi giura sull’innocenza dei tre arrestati, chi ne ha sancito già la colpevolezza, però la cosa più curiosa è il modo in cui soggetti come Masiello, di cui basterebbe riguardare una volta l’autogoal contro il Lecce per capirne il pachidermico concorso in delinquere, tentino in tutti i modi di rifarsi una verginità giocando allo scaricabarile.

I capi ultrà come «braccio armato», Antonio Bellavista come «regista» neppure troppo occulto. E’ la tesi che Andrea Masiello ha sostenuto davanti ai pm di Bari nell’interrogatorio del 5 aprile. Secondo Masiello le cose sarebbero andate in questo modo: Bellavista fa pressioni sui giocatori del Bari perché perdano partite sulle quali poi scommettere forti somme, loro non accettano e a quel punto l’ex calciatore mette in campo «l’artiglieria pesante», gli ultrà A. S., R. S. e R. L., che intimidiscono a tal punto i calciatori da ottenere il risultato voluto in Cesena-Bari 1-0 e Bari-Sampdoria 0-1, due partite al centro dell’inchiesta barese. «Sapevo che loro erano stati mandati da Bellavista — ha detto Masiello ai magistrati —, con il fatto che lui aveva perso la pazienza, perché faceva le richieste a me, io le riportavo ai miei compagni e mi dicevano di no, allora lui mi disse: “Io, se voi continuate a dire di no, sono disposto a mandare gente pesante”. Quando sono arrivati loro tre, tutti quanti abbiamo detto: “La gente pesante è questa qua”». Ecco uno stralcio del verbale.
Pm: Vuole chiarire il motivo per cui Bellavista si snerva e decide di mandare questi tre capi ultrà.
Masiello: «Per spaventarci. Dopo tutte le richieste che mi aveva fatto e che io avevo riportato ai compagni, di mollare la presa e di andare incontro alle loro esigenze».
Pm: Quindi i capi ultrà sono stati mandati da Bellavista sicuramente?
Masiello: «Sì. E lui ha detto che era ora. Era ora che qualcuno prendesse gli schiaffi tipo Parisi, era ora che qualcuno venisse lì e vi spaventasse».
Pm: Le disse che li aveva mandati lui?
Masiello: «No, però mi disse “mando gente pesante a mettervi paura e a farvi tribolare” e io ho ricollegato che questi capi ultrà, alzando le mani, facendo discorsi come “dovete perdere a Cesena o con la Sampdoria”… Bellavista, siccome da solo non riusciva a farci mollare la presa del fatto di fare le partite, ha dovuto avere l’appoggio dei capi ultrà».
Pm: Bellavista era consapevole del fatto che c’era stata questa visita degli ultrà?
Masiello: «Mi chiedeva se, appunto, erano venuti al campo, e alcune volte mi diceva: “Guarda che vengono i tifosi, mettiamo in mezzo i tifosi”».

[Fonte: Calcionews]

Per Corederoma
Paolo Nasuto